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Lo scorso 23 ottobre il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma della Pac. Un testo che la comunità degli ambientalisti- dalle organizzazioni storiche ai giovani di Fridays for Future- ha giudicato con sdegno, lanciando un appello affinché venga ritirata e rivista.
“Venerdì 23 ottobre ci avete deluso ancora una volta votando per un accordo sporco, che tradisce i vostri impegni non solo per l’Accordo di Parigi ma anche per la giustizia e la democrazia”. Questo l'esordio della petizione Withdraw the Cap (Ritirate la Pac, per dirla in italiano), promossa da 25 associazioni e coalizioni di tutta Europa per chiedere di ritirare la proposta per la Politica Agricola Comune (Pac) post 2020, recentemente votata a Bruxelles e giudicata da più parti vergognosa e fallimentare.
PAC, il via libera del Parlamento europeo
Dopo una settimana di intensa di discussione su ben 1.350 emendamenti, lo scorso 23 ottobre il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma della Pac. Valida per le politiche agricole europee fino al 2027, convoglierà su di sé 387 miliardi di dollari, a cui contribuirà anche Next Generation EU, ovvero il Recovery Fund pensato come stimolo per l'economia nel post- coronavirus.
Frutto di un lavoro che, a partire dal 2018, ha raccolto proposte per l'agricoltura europea del futuro prossimo, è stata ed è al centro del dibattito internazionale anche in quanto elemento essenziale e fondante del cosiddetto Green Deal, progetto con cui l'Unione Europea intende azzerare il suo impatto climatico entro il 2050.
All'interno di questo quadro, la strategia From farm to fork ha promesso di lavorare per un sistema alimentare sostenibile, in cui salute, tutela della biodiversità e degli ecosistemi, sovranità alimentare siano al centro.
Una Pac da rifare, le critiche degli ambientalisti
Vista l'importanza della posta in gioco, non stupisce dunque che l'attenzione intorno alla questione sia stata- e sia- molto alta, soprattutto da parte di tutti coloro che avevano sperato in una vera svolta sostenibile. Ecco le principali critiche alla Pac votata a Bruxelles, da parte dei gruppi ambientalisti.
Innanzitutto, i sussidi agli allevamenti intensivi di bestiame- che la stessa Commissione ambiente aveva proposto di tagliare- rimangono inalterati, a dispetto del loro enorme impatto ambientale: secondo un recente report di Greenpeace, questi ultimi emettono ben il 17% dei gas serra a livello europeo.
In seconda battuta, ci sono gli eco-schemi, cioè le “regole di buona condotta agricola e ambientale che ogni Stato dovrà obbligatoriamente presentare, ma che poi gli agricoltori potranno scegliere su base volontaria se adottare”, cui sarà destinato il 30% dei pagamenti diretti (invece del 20% inizialmente ipotizzato dal Consiglio). Ebbene, Greenpeace taccia anche gli eco-schemi di essere una “falsa illusione”: “L’attuale testo ha annacquato questo strumento, non vincolando l’ammissibilità degli interventi finanziabili a reali benefici ambientali, introducendo addirittura criteri economici, per cui questi fondi dedicati a misure ambientali, potranno invece essere spesi anche per interventi che migliorano le prestazioni economiche di un’azienda”.
Withdraw the Cap, la petizione
E così, le frange ambientaliste di tutta Europa- tra cui per l'Italia la Coalizione #CambiamoAgricoltura- sono scese in campo, scrivendo una lettera alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen per chiedere di ritirare la proposta per la Politica Agricola Comune (Pac) post 2020. L'appello è a non procedere con il negoziato del “Trilogo” (Commissione, Parlamento e Consiglio Ue), in quanto gli emendamenti approvati dal Parlamento e Consiglio minerebbero le basi stesse dei Regolamenti proposti dalla Commissione. “Se il Trilogo approverà dei regolamenti per la futura Pac che accolgono gli emendamenti di Parlamento e Consiglio si configurerebbe una vera eco-truffa a danno dell’intera Europa” dichiarano le Associazioni di #CambiamoAgricoltura.
La richiesta si unisce al coro di voci dei ragazzi di “Friday for Future” che con l’hashtag #WithdrawtheCAP stanno chiedendo alla Commissione Europea un’agricoltura che contribuisca alla lotta al surriscaldamento globale, garantendo al contempo il diritto a un cibo sostenibile e di qualità.
“É ora di dare risposte concrete alle emergenze ambientali in atto, non bastano solo i proclami di sostenibilità sbandierati da tanti politici, anche italiani, dopo il voto in Consiglio e in Parlamento” concludono le associazioni. “La Commissione Europea deve dare un segnale forte di discontinuità rispetto alla Pac attuale e ritirare la proposta emendata dal Parlamento. Se così non fosse ci aspettiamo perlomeno che non faccia passi indietro nel Trilogo, ma anzi rafforzi gli obiettivi di sostenibilità con ulteriori proposte, come è in suo potere”.
E' possibile unirsi all'appello- rivolto alla Presidente Von der Leyen e alla Commissione tutta- firmando la petizione, disponibile a questo link
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