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Intervista ad Andrea Fluttero, Presidente di E.C.O. Erion Compliance Organization.
Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. In tal senso – ogni martedì – Maria Grazia Persico intervisterà le prime linee di aziende direttamente coinvolte nel tema che desideriamo approfondire.
Dal “Focus sulla raccolta” pubblicato sul sito del Centro di Coordinamento RAEE emerge che in una situazione di profonda difficoltà ed emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19, nel secondo semestre del 2020 nel Sud e nelle Isole si è registrato un dato in controtendenza: c’è stato un incremento molto positivo in tutti i raggruppamenti (fatta eccezione per R5) con una punta del + 25% per quanto riguarda gli R2 e un risultato complessivo del +14% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Come commenta questo dato? Secondo Lei a cosa è dovuta questa situazione alquanto “particolare” considerate le peculiari difficoltà del Sud nelle attività di raccolta e gestione dei rifiuti?
Nei mesi di aprile e maggio 2020 la raccolta dei RAEE si è praticamente bloccata in tutta Italia: a causa dell’emergenza Covid, sia le isole ecologiche comunali sia i negozi di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche sono stati costretti a chiudere. Sembra che i cittadini italiani abbiano approfittato del lockdown per fare pulizia dentro le proprie case e alla riapertura dei luoghi di raccolta dei RAEE li abbiano presi d’assalto, conferendo quantità ingenti di rifiuti elettrici ed elettronici. A questo si è aggiunto il fatto che i “canali paralleli” di RAEE (di cui si dirà in seguito) sono stati meno “reattivi” di quelli ufficiali e hanno drenato nel secondo semestre 2020 quantità inferiori a quelle abituali. Entrambi i fenomeni sono stati più evidenti al Sud, perché questa zona partiva da un dato di raccolta pro-capite inferiore rispetto a quello del Nord e del Centro, soprattutto a causa di una significativa presenza di “canali paralleli”.
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Da un’inchiesta svolta lo scorso anno da Ecodom in collaborazione con Altroconsumo è emerso che 4 RAEE su 10 non giungono negli impianti autorizzati allo smaltimento ma seguono “altri canali”, andando a finire addirittura in altri continenti quali l’Africa (nel filmato vengono menzionati paesi come Camerun, Senegal e Nigeria). Quale potrebbe essere secondo Lei un valido strumento per arginare un fenomeno del genere?
I flussi paralleli di RAEE sono un grosso problema che si deve contrastare perché generano frequentemente economia “in nero”, sottraggono materie prime, creano danni ambientali con trattamenti di riciclo quasi sempre rudimentali ed impediscono al nostro Paese di raggiungere i target richiesti a livello europeo. Inoltre, i RAEE in buono stato sono spesso sottratti ai flussi regolari ed alimentano un mercato del riuso che non offre ai compratori garanzie sulla sicurezza e sull’efficienza del loro funzionamento. Non è da sottovalutare poi il fenomeno della “cannibalizzazione” che viene praticata su importanti quantitativi dei flussi regolari, danneggiando ed impoverendo gli apparecchi da avviare al riciclo. Infine, come ricorda nella domanda, si registrano anche fenomeni di esportazioni verso Paesi africani di interi container di RAEE fatti passare per apparecchiature ancora funzionanti o doni e poi illegalmente sottoposti a ricicli non conformi e smaltimenti ambientalmente dannosi.
Una molteplicità di fenomeni rispetto ai quali i produttori, per il tramite dei loro Sistemi Collettivi (il più importante dei quali è Erion, sistema multi-consortile per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e il recupero delle materie prime seconde), essendo investiti dal regime di EPR, operano costantemente attività di studio, contrasto e denuncia. Questi fenomeni ci confermano ancora una volta come l’economia circolare in generale e quindi anche quella generata dai RAEE necessiti oltre alla responsabilità estesa del produttore anche di una sensibilizzazione ed una condivisione di obiettivi con tutti gli attori della catena del valore. Dai produttori, alla distribuzione, ai consumatori, alla logistica, alle forze dell’ordine e alle pubbliche amministrazioni.
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di mobilità sostenibile. Il Governo, difatti, negli ultimi mesi ha stanziato degli incentivi ad hoc per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni. Crede che l’Italia abbia gli strumenti adatti per provvedere al corretto smaltimento di rifiuti, nel caso di specie di veicoli, che richiedono un trattamento “speciale” rispetto ad altri?
I numeri dell’immesso sul mercato sono ancora bassi ed in realtà molte di queste auto sono ibride e non full electric e conservano ancora molte componenti “tradizionali”. Si deve certo tener conto che i numeri cresceranno sicuramente nel tempo e che questi veicoli e le loro batterie inizieranno ad arrivare allo stato di “fine vita” dopo qualche anno dall’immissione. Fatte queste premesse il settore si sta preparando a questa prospettiva ed anche noi con “ERION Energy”, il Consorzio del Sistema dedicato alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori, lo stiamo facendo con determinazione.
Con la pubblicazione del Pacchetto per l’economia circolare, l’Italia sembrerebbe essersi adeguata al panorama normativo europeo ma di fatto non è così. Gli appalti verdi ed i CAM (Criteri Ambientali Minimi), difatti, sono strumenti ancora poco conosciuti ed utilizzati da parte delle Pubbliche Amministrazioni italiane ma hanno un gran potenziale visto che, sotto alcuni aspetti, potrebbero rendere il nostro paese “più sostenibile”. A suo avviso, quali sono le azioni che potrebbe mettere in campo il Governo per incentivare le Pubbliche Amministrazioni ad utilizzarli?
Il nostro Paese ha recepito le Direttive europee sull’economia circolare implementando le normative di settore. Indubbiamente “forzare” sull’applicazione dei criteri minimi ambientali tramite obblighi più stringenti e riduzione dell’iva sulle materie prime seconde generate dai processi di riciclo sarebbe di grande utilità, ma ritengo che tali azioni non possano essere disgiunte dal miglioramento da ricercare in ogni anello della catena del valore, eco-progettazione, corretto conferimento dei RAEE alle raccolte, investimenti in ricerca ed innovazione nel sistema del riciclo per dare omogeneità qualitativa e costanza quantitativa ai flussi di materie prime seconde che con opportuni sostegni fiscali potranno entrare con maggiore facilità sul mercato delle materie prime. Il Sistema ERION è nato proprio con l’obiettivo di avere una maggiore specializzazione per filiera e dimensione complessiva con lo scopo di dare un forte contributo a raggiungere questi obiettivi, consentendo lo sviluppo di un sistema industriale del riciclo italiano sempre più evoluto e competitivo.
ANDREA FLUTTERO
Andrea Fluttero ha conseguito il diploma di Perito industriale grafico presso l’istituto Bodoni di Torino. Dal 1978 al 1998 è stato imprenditore nel settore grafico pubblicitario. Dal 1985 al 1998 è stato, parallelamente all’attività professionale, assessore all’Ambiente nel Comune di Castagneto Po, presidente del Parco regionale delle Colline torinesi, consigliere della Provincia di Torino. Dal 1998 al 2013 ho svolto attività politico amministrativa a tempo pieno. Dal 1997 al 2005 è stato sindaco di Chivasso (To), dal 2004 al 2006 consigliere della Provincia di Torino, dal 2006 al 2013 è stato Senatore della Repubblica segretario della Commissione ambiente, dal 2006 al 2011 consigliere comunale a Chivasso. Dal 2018 al 2019 è stato consigliere regionale del Piemonte svolgendo il ruolo di Capogruppo consiliare. Dal 2013 è consulente libero professionista nel campo delle relazioni istituzionali e della comunicazione nel settore della Green Economy. Dal 2014 è Presidente di Unirigom, Unione Recuperatori Italiani della Gomma (Associazione aziende riciclo pneumatici) e dal 2015 è Presidente della Cooperativa sociale Lavoro e Solidarietà che opera nel settore della raccolta differenziata della frazione tessile dei rifiuti urbani. Dal 2016 al 2020 è stato Presidente di Fise Unicircular Associazione che rappresenta le aziende dell'economia circolare. Da aprile 2020 è membro del consiglio direttivo di Biorepack, il consorzio per rifiuti da imballaggi in bioplastica, e dal 1° ottobre 2020 ricopre la carica di Presidente di E.C.O. Erion Compliance Organization, Sistema multi-consortile senza scopo di lucro di Responsabilità Estesa del Produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e la valorizzazione delle materie prime che li compongono.
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