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Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, lo scorso 4 ottobre ha dichiarato tramite social che il disegno di legge Terra Mia prevede nuove modalità di prevenzione dei reati ambientali e nuove misure a tutela dell’ambiente.
Ad avviso del Ministro Costa: “chi inquina terra, aria, acqua, non è degno di stare in quel territorio, e deve andare via. Terra Mia inasprisce le pene per chi avvelena e inquina…L’auspicio è che venga discusso il prima possibile al Consiglio dei Ministri. Non si può più rimandare”. Il disegno di legge "Terra Mia" introduce importanti novità e modifiche al Codice penale, al Testo Unico dell’Ambiente e al Decreto Legislativo n. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Di seguito, si riporta un’analisi di alcune delle principali novità previste dalla versione del disegno di legge del 22 settembre.
L’abbandono dei rifiuti da parte dei privati diventa reato
L’attuale versione dell’articolo 255 del Testo Unico dell’Ambiente configura la condotta di abbandono dei rifiuti da parte dei privati come illecito amministrativo. Il disegno di legge Terra Mia, invece, prevede che nel caso in cui l’abbandono dei rifiuti sia compiuto da un privato sia considerato reato e sia assoggettato alle pende alternative dell’arresto da tre mesi ad un anno o dell’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro.
Il possessore dell’area su cui è stata realizzata l’attività di discarica abusiva da parte di terzi per reimpossessarsi della stessa dovrà dimostrare di aver adottato particolari misure.
Il disegno di legge “Terra Mia” prevede che nel caso in cui l’attività di discarica abusiva sia stata realizzata da terzi il titolare, al fine di rientrare in possesso dell’area sequestrata o confiscata, dovrà non solo dimostrare di essere stato in buona fede e di non aver tratto profitto dall’attività illecita, ma anche di aver utilizzato ogni accorgimento al fine di evitare l’impiego di propri beni in questa attività.
Viene ampliato il ventaglio di reati ambientali di cui possono rispondere gli enti di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001.
Il provvedimento in oggetto prevede che venga ampliata la responsabilità da reato degli enti prevista dall’articolo 25 undecies del Decreto legislativo n. 231/2001. In particolare, gli enti potranno rispondere anche dei seguenti reati: incendio boschivo, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, di impedimento del controllo, di omessa bonifica e di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
Per quanto riguarda, inoltre, le novità dettate in materia di responsabilità da reato degli enti si sottolinea che è stata prevista l’introduzione nel Testo Unico dell’Ambiente dell’articolo 452-quinquiesdecies. L’articolo 452-quinquiesdecies prevede un’ipotesi speciale di applicazione della pena accessoria dell’interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nel caso di condanna per i reati di inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale e traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività.
Alla luce delle novità previste dal disegno di legge Terra Mia si evidenzia, dunque, l’attenzione rivolta da parte del Legislatore soprattutto in alcune zone del territorio nazionale in cui il perpetrarsi di reati ambientali permettono alla criminalità organizzata di continuare a gestire flussi di denaro e/o attività che creano danni irreversibili ad un bene “nostro” che, considerati gli scenari attuali (e futuri), occorrerà sempre più preservare in tutte le sue infinite forme e manifestazioni.
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