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Il 14 ottobre la Commissione europea ha pubblicato la “Renovation Wave”, una nuova strategia di ristrutturazione degli edifici per accelerare il processo di neutralità climatica dell’Europa, nonché per promuovere l’efficienza energetica degli edifici.
Lo scorso 9 settembre la Commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, ha dichiarato che “le regioni sono partner fondamentali nell’attivazione delle nostre politiche in materia di clima ed energia e nella ricerca di soluzioni concrete e pratiche. La futura iniziativa per un’ondata di ristrutturazioni, ad esempio, sarebbe impossibile da realizzare senza l’impegno delle nostre città e regioni che sono proprietarie di numerosi edifici comunali e residenziali.”
Sembra proprio che l’invito fatto dalla Commissaria europea sia stato prontamente recepito.
Lo scopo della Renowation Wave
Scopo della Renovation Wave è quello di raddoppiare entro il 2030 il tasso medio ponderato di ristrutturazione energetica degli edifici europei che attualmente si attesta attorno all’1% all’anno. L’aumento del tasso di ristrutturazione, difatti, sarebbe sinonimo di un importante contributo all’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55%. A tal proposito la Commissione prevede che un’eventuale ristrutturazione efficiente degli edifici potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra degli edifici del 60%, del consumo finale di energia del 14% e del consumo di energia per riscaldamento e raffreddamento del 18% rispetto al 2015.
Secondo la Commissione europea la Renovation Wave, oltre ad apportare benefici nel settore immobiliare, potrebbe creare nuovi posti di lavoro e migliorare le condizioni di vita in cui versano circa 34 milioni di cittadini europei che attualmente non hanno i mezzi per riscaldare adeguatamente le proprie abitazioni Si stima che il patrimonio immobiliare europeo sia composta da circa 220 milioni di unità e che molti di essi non siano adeguatamente preparati per fronteggiare i cambiamenti climatici, presenti e futuri.
I tre settori
L’ "ondata di ristrutturazione" darà priorità a tre settori:
- la povertà energetica e gli edifici con le prestazioni peggiori;
- gli edifici pubblici (strutture scolastiche, sanitarie e amministrative);
- la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento.
Per quanto riguarda la ristrutturazione degli edifici pubblici, intenzione della Commissione europea è di potenziare lo strumento degli appalti pubblici verdi.
Come verrà finanziata l’ondata di ristrutturazione
Affinché si possa realizzare una vera e propria rivoluzione edilizia si stima che saranno necessari circa 275 miliardi di Euro. La Renovation Wave verrà, dunque, finanziata tramite strumenti di varia natura quali: lo strumento per la ripresa e la resilienza, InvestEU, Horizon Europe, REACT-EU, ELENA e il programma LIFE.
Un nuovo Bauhaus Europeo
La Commissione europea al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dalla Renovation Wave ha stilato un calendario con le azioni da realizzarsi nel breve e lungo termine. Tra le azioni previste per il 2020 merita di essere evidenziata la creazione di un nuovo Bauhaus Europeo, un progetto interdisciplinare che concilierà stile e sostenibilità e che sarà promotore di progetti sostenibili.
Il Bauhaus Europeo sarà un’occasione in cui potranno incontrarsi la creatività e l’originalità di architetti, progettisti, imprenditori, studenti e cittadini comunitari al fine di promuovere un nuovo modello di concepire la vita all’interno delle città. Con la Renovation Wave ancora una volta la Commissione Europea ha evidenziato come sia sempre più importante riprogettare l’intero contesto urbano non solo al fine di favorire la transizione energetica ma anche di creare nuovi spunti di riflessione in primis sull’uomo e poi sulla sua condizione di cittadino.
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