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L’agricoltura biodinamica sta avendo grande successo in Italia. Chi si è messo in gioco applicandone le tecniche sta ottenendo ottimi risultati, oltre a offrire un contributo importante per l’adeguamento alle nuove regole imposte dal Green Deal europeo.
Lo scorso 1 ottobre Roma è stata sede di un incontro organizzato da Coldiretti, incentrato sul tema dell’agricoltura biodinamica, durante il quale lo stesso presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, sono intervenuti illustrando i ragguardevoli traguardi raggiunti in Italia grazie a questo particolare modo di coltivare.
La biodinamica si sta facendo strada con forza nel modo di fare agricoltura in Italia, una sorta di rivoluzione, attraverso cui quelle che per molti sono considerate pratiche abituali e imprescindibili per coltivare con la massima resa e profitto vengono messe da parte, abbandonate in favore di altre metodologie produttive, basate sull’approfondimento della conoscenza scientifica e non più sulla mera tecnica. L’agricoltura biodinamica affonda le proprie radici agli inizi del ‘900 e da allora i risultati ottenuti sono tutt’altro che irrilevanti.
A sostegno di questa affermazione sono proprio i dati relativi al panorama biodinamico italiano del 2019, presentati durante l’incontro capitolino da Carlo Triarico, dai quali emerge che lo scorso anno, in Italia, le aziende impegnate nell’applicazione delle tecniche biodinamiche sono state stimate in 4500, con una tendenza all’aumento.
Di assoluto rilievo sono anche i dati riguardanti l’aspetto economico di questo modo di fare agricoltura: mediamente un ettaro di terreno coltivato sfruttando le tecniche di agricoltura biodinamica rende 13.309€, a fronte dei 2.441€ del biologico e dei 3.207€ dell’agricoltura tradizionale. Un dato particolarmente eclatante questo, che dimostrerebbe quanto sia sbagliata l’idea che soltanto l’impiego di fertilizzanti e pesticidi possano garantire una resa adeguata al fabbisogno sia fisiologico, sia economico, della collettività.
Nel triennio 2016-2019 le imprese certificate da Demeter, l’associazione italiana di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, sono aumentate mediamente del 27,9%. Di questo totale il 16,5% è rappresentato dalle aziende agricole, il 43% dalle aziende trasformatrici e il 28,3% dai distributori. A confermare il trend in crescita sono anche i dati relativi all’export di prodotti biodinamici e biologici, per il quale l’Italia è il paese leader.
Gli standard produttivi dell’agricoltura biodinamica seguono già ampiamente le indicazioni fornite dalla strategia Farm to Fork per il Green Deal europeo. E se il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’UE si sta dimostrando una vera e propria sfida per molti paesi dell’unione, i dati relativi al biodinamico in Italia, ma anche al biologico, pongono il nostro Paese in una posizione di assoluto vantaggio.
Per incentivare e accelerare ulteriormente questa crescita lo scorso luglio è stata istituita la Società di Scienze Biodinamiche, nella quale sono confluite personalità di spicco nel settore della ricerca italiana, il tutto per migliorare ancora di più questo comparto dell’agricoltura nazionale che ne rappresenta il fiore all’occhiello e un vanto tutto italiano.
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