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Anche le mascherine possono essere sostenibili: l’innovazione viene dell’abaca, una fibra più resistente, ecologica ed economica della plastica
Una delle preoccupazioni più comuni degli ultimi mesi sul fronte ambientale riguarda lo smaltimento dei cosiddetti DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) come le mascherine. Una soluzione sostenibile arriva da una fibra utilizzata nelle Filippine, generalmente per banconote e bustine di tè. Questa fibra è l’abaca ed ha la caratteristica di essere estremamente resistente, come il poliestere.
A differenza della plastica, però, l’abaca è un materiale di facile smaltimento: si stima che la decomposizione avvenga in circa due mesi. In più, l’abaca è anche molto economica ed è per questo la candidata ideale per sostituire i materiali plastici di cui sono composte le mascherine.
le mascherine in abaca
Lo studio e i test nelle Filippine
I maggiori produttori dell’abaca sono le Filippine: nel 2017 l’85% di questa fibra è stata prodotta nel Paese, stando agli ultimi dati dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura. Nonostante sia tornata alla ribalta in tempi relativamente recenti, l’abaca ha origini molto antiche. Storicamente questa fibra ha trovato utilizzo nelle barche come corda, data la sua resistenza all'acqua salata. Inoltre, circa il 30% delle banconote in Giappone è realizzata con questa fibra e il filo di abaca è anche utilizzato nelle auto Mercedes-Benz.
L’efficacia filtrante dell’abaca è stata avvalorata dai test effettuati dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia (DOST) delle Filippine, che hanno confermato che le mascherine in abaca sono 7 volte più efficaci nel filtrare le particelle d'aria, offrendo quindi una protezione migliore rispetto alle comuni mascherine in tessuto.
La produzione
Le mascherine di abaca sono già realtà. Molte aziende che prima trattavano il materiale con altre implicazioni (ad esempio i biglietti di auguri) lo utilizzano ora per le mascherine protettive. Tuttavia, la produzione di mascherine sostenibili di massa non è ancora realtà. Per far sì che ciò accada nell'immediato futuro, è stato proposto di aumentare la produzione a 74 mila tonnellate. Alimentando la produzione, questo processo sarà particolarmente utile anche allo sviluppo economico delle popolazioni.
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