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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di responsabilità dell’impatto ambientale, B Corps inquinamento da plastica con Katie Leggett, Sustainability Cheerleader per Innocent Drinks.
Da mesi Covid-19 domina le nostre giornate in termini di destabilizzazione e necessità di riprogrammazione oltre alla difficoltà nel prevedere quando si tornerà alla normalità e come. In momenti come questo dove la maggior parte dei messaggi combinano drammaticità e speranza al tempo stesso, come editori e redattori il nostro obiettivo è “buttare il cuore al di la dell’ostacolo” consapevoli che il futuro sarà caratterizzato da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità nella sua accezione più ampia. Per questo motivo abbiamo integrato nel nostro piano editoriale delle interviste, #SustainableTalks - condotte ad esperti di settore e referenti aziendali - con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte e come vengano rendicontate, certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente.
Maria Grazia Persico
Da dove nasce la necessità per l’azienda in cui lavora di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Noi di innocent abbiamo una missione: “fare bevande buone e naturali per aiutare le persone a vivere meglio e a morire vecchie”. Questa missione è alla base di tutto ciò che facciamo. Pensiamo sia importante prenderci la responsabilità dell’impatto che, come azienda, abbiamo sulla società e sull'ambiente, e lo facciamo dando il nostro contributo per risolvere le grandi sfide che il nostro Pianeta e le persone con le quali lo condividiamo stanno affrontando. innocent è un’azienda certificata BCorp, questo vuol dire che si impegna a rispettare sempre alti standard di sostenibilità ambientale e sociale, in modo trasparente e responsabile. Per noi, far parte del movimento B Corp è un modo per provare che conciliare il profitto con il rispetto delle persone e dell’ambiente non solo è possibile, ma è anche la cosa più intelligente che un’azienda possa fare.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
È chiaro che le persone che lavorano per innocent siano fiere di lavorare per un’azienda che fa prodotti sani in modo responsabile e sostenibile. Non siamo sempre stati bravissimi a comunicare quello che facciamo in ottica sostenibilità: spesso eravamo concentrati a portare a termine i nostri piani piuttosto che a parlarne. Quest’anno ci siamo messi d’impegno e per la prima volta nella storia di innocent abbiamo pubblicato il nostro primo “good all round” report. Questo documento raccoglie informazioni legate a tutto quello che facciamo: dal creare prodotti buoni e salutari nel modo più sostenibile possibile, al prendersi cura delle persone che lavorano sia all'interno nella nostra azienda che nella nostra catena di approvvigionamento, fino al nostro impegno nel donare il 10% dei nostri profitti in beneficenza assicurandoci di costruire un business redditizio allo stesso tempo.Clicca qui per approfondire!
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Noi di innocent misuriamo i nostri risultati legati alla sostenibilità in molti modi. Abbiamo un obiettivo: azzerare la nostra impronta carbone entro il 2030. Per questo si rendono necessarie molteplici misurazioni di questo indicatore. Entro il 2023 vogliamo ridurre di 2500 tonnellate la plastica nelle nostre bottiglie usando almeno il 50% di plastica riciclata all'interno del nostro packaging. Inoltre, sempre entro il 2023, puntiamo ad utilizzare il 100% di ingredienti provenienti da fonti sostenibili. Per questo motivo ci assicuriamo che i nostri ingredienti rispettino gli standard del Sustainable Agriculture Initiative’s Farm Sustainability Assessment.
Questi dati – insieme a tutti gli altri dati che raccogliamo sulla sostenibilità – non vengono solo misurati dal team che si occupa di sostenibilità, ma anche da altri team all'interno del business, in uno spirito continuo di collaborazione. Crediamo che la sostenibilità abbia un impatto maggiore quando è integrata nell'intera azienda, garantendo anche il coinvolgimento di quei team che si occupano dell’attuazione vera e propria di questi piani. Come tutte le altre aziende B Corp, ogni 3 anni ci sottoponiamo ad un audit molto importante, basato sui criteri del B Impact Assessment (BIA). Questo rende i nostri requisiti di reporting ancora più rigorosi, contribuisce al raggiungimento dei nostri obiettivi e ci permette di controllare che la direzione nella quale stiamo andando sia sempre quella giusta. Siamo diventati una B Corp con un punteggio di 92.5. Entro il 2023, vogliamo portare il nostro punteggio oltre il 100 in tutte le aree della nostra azienda.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Negli ultimi due anni si è parlato sempre di più di sostenibilità. Quando ho iniziato a lavorare per innocent, poco più di 5 anni fa, la sostenibilità non era ancora un driver di acquisto per i consumatori. Oggi è considerato uno dei motivi per cui una persona decide di comprare un certo prodotto o meno. Detto questo, la cosa più importante che un’azienda possa fare è creare un prodotto che soddisfi i bisogni delle persone senza scendere a compromessi sulla qualità o la sostenibilità. Per questo motivo pensiamo che diventare “good all round” e creare prodotti che facciano bene sia alle persone che al Pianeta sia la cosa giusta da fare. Il cambiamento climatico, la disuguaglianza e l’inquinamento causato dalla plastica sono minacce reali per il nostro Pianeta e per tutte le aziende (anche per noi di innocent). In fin dei conti, fare la cosa giusta per le persone e per il Pianeta ha molto senso anche in un’ottica orientata al business.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Sappiamo che la pandemia causata dal COVID-19 ha portato profondi cambiamenti sia nelle aziende che nelle persone e la nostra missione e i nostri valori sono ora più importanti che mai. Questa crisi ci ha resi ancora più determinati a raggiungere una crescita responsabile e sostenibile. Il COVID-19 è una sfida globale, proprio come lo è il cambiamento climatico. Per le aziende è il momento giusto contribuire al cambiamento, noi speriamo che facendo parte del movimento B Corp potremo unire le forze con altre aziende che la pensano come noi e avere una voce ancora più forte per guidare il cambiamento.
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