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La pandemia in atto non ha avuto solo ripercussioni dal punto di vista sanitario. La crisi innescata dal Covid ha generato forte preoccupazione sui mercati: previsto un calo del PIL globale del 4,9%. Per questo serve un piano per ripartire.
Ripresa, resilienza e riorganizzazione: sono questi i tre capisaldi per un rilancio dell’economia e una ripresa degli investimenti su scala globale. La crisi da Covid-19 ha posto il mondo intero davanti a nuove sfide, di natura sanitaria, sociale, ma anche economica. A questo proposito, è interessante analizzare gli scenari e comprendere come ripartire dopo le conseguenze immediate generate dalla pandemia. L’analisi di Ben Constable-Maxwell, Head of Sustainable and Impact Investing, M&G Investments, pone spunti interessanti da questo punto di vista.
Una ripresa sempre più green
In un certo senso, la crisi Covid pone davanti ad un “punto zero”, che permette di ripensare gli investimenti in un’ottica sempre più sostenibile. La sinergia tra pubblico e privato rappresenta un punto di partenza efficace per lavorare in questa direzione.
Tre i punti di attenzione principali:
● Investire in infrastrutture green. Questo genererebbe più di un vantaggio: da una parte, l’evidente convenienza economica; dall’altra, la riduzione delle emissioni di CO2;
● I programmi di salvataggio delle imprese possono essere utili per dare l’avvio a una crescita sostenibile e inclusiva, rispettando standard sociali e ambientali più elevati;
● In futuro, le aziende più attente alla sostenibilità potranno attirare l’attenzione di investitori (e capitali). Questo percorso è già parzialmente in atto: sono sempre di più le aziende che accedono alla certificazione “B Corp” (benefit corporation), per venire incontro alle esigenze degli stakeholder e per cambiare visione rispetto al tema della sostenibilità.
La priorità è quella di costruire un modello economico circolare, abbattendo gli sprechi e valorizzando le risorse.
Un modello ad alto beneficio sociale
La crisi da Covid è una delle peggiori degli ultimi decenni; tuttavia, questo momento di rottura nasconde delle opportunità. Gli investitori hanno la possibilità di canalizzare gli investimenti verso progetti positivi, affidando i capitali a corporate che fanno della sostenibilità un punto cruciale. Questo consente, secondo l’analisi di Ben Constable-Maxwell, di spostare i fondi dalle imprese ad “alto costo sociale” verso quelle ad “alto beneficio sociale”. L’obiettivo è, dunque, quello di costruire un sistema sempre più inclusivo, che riduca le disuguaglianze e che valorizzi la produzione sostenibile.
Le opportunità della clean energy
La riorganizzazione e la ripresa dei mercati passerà anche e soprattutto dagli investimenti green. Ne è convinto Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki: “Ormai da tempo gli investimenti green rappresentano un trend molto seguito dai mercati, ma proprio da questo momento abbiamo individuato i giusti presupposti per poter cogliere l’opportunità”. “Le tecnologie all’avanguardia - ha aggiunto Stucki - stanno permettendo di poter sfruttare l’energia proveniente da fonti pulite (clean energy) a costi contenuti, pertanto nel corso degli ultimi anni gli investimenti su scala globale sono aumentati".
Questa visione sembra essere condivisa anche dalle Istituzioni. In particolare, in Europa, mediante il Recovery Fund, le Istituzioni stanno raccogliendo nuove risorse per rilanciare l’economia, investendo buona parte dei fondi in progetti green. L’approccio è condiviso anche oltreoceano dal Partito Democratico USA: in caso di vittoria, Biden è intenzionato a stanziare fino a 2000 miliardi di dollari, attraverso il Green New Deal.
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