Patto dei sindaci per il Clima e l’Energia: i risultati delle città europee
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Patto dei sindaci per il Clima e l’Energia: i risultati delle città europee

Da quando è nato il PAES, le città firmatarie hanno ottenuto risultati differenti tra loro: ecco i centri più virtuosi e quali scelte le hanno portate in cima alla classifica.

Il PAES, Patto dei sindaci dell’Unione Europea per il Clima e l’Energia, costituisce ad oggi la più grande rete internazionale di azioni a contrasto dei cambiamenti climatici al mondo: le città firmatarie sono 1.066, per un totale di 50 milioni di persone coinvolte, circa l’11% della popolazione UE.

I firmatari del Patto, nato nel 2008, si impegnano ad adottare un approccio integrato alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici e sono tenuti a sviluppare, entro i primi due anni dall’adesione, un piano d’azione che porti a un obiettivo preciso: ridurre le emissioni di Co2 del 40% entro il 2030, aumentando anche la resilienza ai cambiamenti climatici.

Ma a che punto sono e quali risultati stanno effettivamente conseguendo le città coinvolte? A fare chiarezza ci pensa una recente analisi pubblicata su Nature Climate Change, che ha evidenziato come le città firmatarie abbiano ottenuto fino ad oggi una riduzione media delle emissioni inquinanti di circa il 15%, pari a 51 milioni di tonnellate di Co2 risparmiate tra il 2008 e il 2019.

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Se si considera questo dato come valore di riferimento, ipotizzando il mantenimento dello stesso tasso di riduzione rilevato, è probabile che circa il 60% delle 1.000 città prese in esame riesca a raggiungere il proprio obiettivo climatico. Tra queste, le maggiori probabilità sono detenute dalle città spagnole, che si sono rivelate finora le più virtuose: l’81% dei firmatari della Spagna risulta in grado di raggiungere i propri obiettivi, seguite dall’80% delle città del Regno Unito, 71% delle città danesi, 67% delle città austriache e 63% delle città portoghesi.

Per l’Italia, la previsione è che il 48% delle città aderenti al Patto raggiunga gli obiettivi prefissati, mentre Finlandia, Irlanda, Turchia, Slovenia e Ucraina hanno una previsione di circa il 50%. Sono meno confortanti invece i dati relativi a Belgio, Germania, Bosnia ed Erzegovina, Lituania, Bielorussia, Georgia e Slovacchia, dove i dati lasciano prevedere che soltanto il 10% delle città riuscirà a raggiungere l’obiettivo prefissato.

Ad oggi, i dati sembrano confermare che la via più efficace sia quella dell’efficientamento energetico: è nelle città maggiormente impegnate su questo fronte, tramite la sensibilizzazione dei cittadini e la promozione della mobilità pedonale e ciclistica, che si sono ottenute maggiori riduzioni di emissioni inquinanti pro capite. Un dato importante, dunque, che aiuta anche il resto d’Europa e del mondo a tracciare la rotta per un percorso verso la riduzione delle emissioni inquinanti e verso la mitigazione dei cambiamenti climatici che oggi più che mai appare non più soltanto auspicabile, ma assolutamente necessaria.

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