Acciaio: meno emissioni e più lavoro con il riciclo degli imballaggi
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Acciaio: meno emissioni e più lavoro con il riciclo degli imballaggi

L’Italia ha già superato gli obiettivi fissati al 2030 per il riciclo degli imballaggi in acciaio: le ricadute sono positive sia per l’economia, sia per l’ambiente.

Buone notizie per l’Italia sul fronte dell’economia circolare: nel corso del 2019 l’Italia ha già superato gli obiettivi fissati per il 2030 in merito al riciclo degli imballaggi in acciaio. La raccolta dello scorso anno ha destinato al recupero l’82% dell’acciaio immesso nel mercato, superando così, con dieci anni di anticipo, l’ambiziosa soglia minima dell’80% imposta dalla direttiva Europea sull'economia circolare.

La percentuale di acciaio raccolto nel 2019, con le sue 480.921 tonnellate, è cresciuta del 4,7% rispetto a quanto rilevato nel 2018. Di questa quantità sono circa 400 mila le tonnellate di acciaio (399.006 per l’esattezza), tra barattoli, bombolette, tappi, scatolette e altri imballaggi avviate al riciclo.

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Anche in questi termini il risultato raggiunto nel 2019 è stato positivo e ha fatto segnare un 3,1% di acciaio riciclato in più rispetto all'anno precedente. I dati sono stati comunicati nel corso dell’assemblea annuale di Ricrea, il consorzio nazionale senza scopo di lucro per il recupero e il riciclo degli Imballaggi in acciaio.

Da questi dati emerge chiaramente che, nonostante l’acciaio sia un metallo potenzialmente riciclabile all'infinito senza che le sue proprietà possano subire delle alterazioni, non tutto il materiale raccolto è idoneo al riciclo. Data la premessa, la responsabilità di questa disparità non può quindi essere attribuita al materiale in sé, piuttosto ai comportamenti dei cittadini che effettuano la raccolta differenziata. Perché l’acciaio possa essere riciclato, infatti, è necessario ripulirlo quanto più possibile dalle impurità prima di gettarlo tra i rifiuti differenziati.

L’acciaio riciclato è una materia prima seconda molto richiesta e i settori che se ne avvantaggiano sono diversi: l’industria delle biciclette, degli elettrodomestici, il settore automotive, ferroviario e navale, l’edile e quello alimentare, proprio con gli imballaggi. Quella del riciclo dell’acciaio è una filiera fortemente strategica, con risvolti positivi su più livelli: da una parte contribuisce a rendere più sostenibile il settore siderurgico, riducendone l’impatto atmosferico, dall'altra porta vantaggi anche sul piano economico.

Per quanto riguarda l’economia, le aziende produttrici di contenitori in acciaio in Italia danno lavoro a più di 3500 persone, con un fatturato totale di circa 1,6 miliardi di Euro l’anno. Dal punto di vista ambientale va ricordato che l’industria mineraria, dalla quale derivano metalli come l’alluminio e l’acciaio appunto, è una delle più inquinanti del pianeta ed è la responsabile dell’emissione di polveri nocive altamente dannose e per la salute umana.

A tal proposito fa riflettere quanto a una semplice azione come la corretta differenziazione dei contenitori d’acciaio, che ormai dovrebbe essere diventata una pratica quasi istintiva, possano corrispondere dei risvolti positivi di proporzioni enormi. Basti pensare che il frutto delle circa 400 mila tonnellate di imballaggi d’acciaio riciclati nel 2019 è stato un risparmio di 1,4 TWh di energia prodotta, di 268 mila tonnellate di materia prima utilizzata e l’emissione di 415 mila tonnellate di CO2.

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