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Sono stati divulgati i dati della raccolta dei RAEE del 2019 in Italia. Il risultato è positivo ma il Paese è diviso: se il Nord traina lo stivale per quantità di rifiuti raccolti, il Sud è l’area che cresce di più. Elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici sono la categoria con più peso.
È stato rilasciato il 12° Rapporto Annuale del Centro di Coordinamento RAEE(Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), l’ente preposto all'organizzazione dell’attività dei gestori dei RAEE in Italia. Dal nuovo Rapporto è emerso che il totale di RAEE raccolto in Italia nel 2019 ha raggiunto le 343.069 tonnellate: un risultato che a detta del Centro di Coordinamento RAEE, con i suoi 10 punti percentuali in più rispetto al 2018, è molto positivo. Si tratta del dato di crescita più importante dal 2014.
Il successo rappresentato dai dati relativi al 2019 è da attribuire principalmente alle massicce attività di sensibilizzazione sull'importanza della raccolta dei RAEE promosse e portate avanti anche dal Centro di Coordinamento stesso. Un contributo fondamentale per la bontà dei risultati sono stati gli accordi che il Centro ha stretto con i Comuni, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i gestori della raccolta.
Il Rapporto ha fatto luce sulle tipologie di prodotti correttamente smaltiti sul territorio nazionale. L’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici sono il segmento con il maggior peso nell'intera categoria di rifiuti e rispetto al 2018 ne è stato raccolto il 15,28% in più.
La categoria dei cosiddetti grandi bianchi, nei quali rientrano i grandi elettrodomestici, si posiziona subito dopo con un incremento del 13,12% rispetto ai precedenti rilevamenti, con un totale di 115,109 tonnellate di oggetti smaltiti. A seguire +11,06% per il reparto freddo e clima, +5,36% per le sorgenti luminose, infine +0,12% di Tv e monitor.
Nonostante la positività di tali risultati, con il Rapporto si vuole scavare più a fondo e capire in che modo sono distribuite le percentuali di raccolta in diverse aree geografiche del Paese: un’investigazione che ha confermato, ancora una volta, il divario tra Nord e Sud.
Se da un lato è confortante la crescita registrata nelle aree meridionali del Paese, resta purtroppo evidente il divario di quantità di materiale raccolto che permane tra questi territori e le regioni settentrionali. Venendo in concreto ai numeri del 2019, nelle regioni del Nord, con un totale di materiale recuperato pari a 186.000 tonnellate, la raccolta è cresciuta del 8,77% rispetto all'anno precedente mentre nel Centro Italia, dove le tonnellate raccolte sono state 79.525, la crescita è stata del 12,26%. Il Sud è la macro area che ha fatto registrare l’incremento maggiore di rifiuti RAEE correttamente smaltiti: 77.377 tonnellate, per una crescita del 12,76% rispetto al 2018.
Buona parte del merito del successo ottenuto dalle regioni del Sud va attribuito alla Basilicata che, complice la presenza di un importante centro di raccolta, da sola ha fatto segnare un +29,72% rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Analizzando il Paese per singole regioni la maglia rosa per quantità di rifiuti RAEE raccolti spetta alla Lombardia, ma se si analizzano i dati pro capite allora il primato si sposta sulla Valle d’Aosta. A Puglia, Sicilia e Campania spetta il ruolo di chiudi fila.
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