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Lo stop generale imposto dalla drammatica pandemia in atto non ha risparmiato nemmeno la COP26 di Glasgow, che slitta ora al 2021. La Commissione Europea conferma il suo impegno, la speranza degli ambientalisti è che il tempo guadagnato possa almeno favorire il rispetto degli obiettivi.
L’emergenza Coronavirus in atto ha bloccato l’intero pianeta, o quanto meno rallentato i ritmi globali drasticamente. Tutte quelle attività considerate non primarie per il fabbisogno umano si sono interrotte e, inevitabilmente, la medesima sorte è toccata alla COP26 di Glasgow prevista per il prossimo novembre e slittata al 2021.
A far seguito all’intervento dell’ONU che ha sancito il rinvio del vertice sul clima sono giunte le dichiarazioni della Commissione Europa, la quale ha reso nota la propria volontà di mantenere fede agli impegni presi in riferimento all’agenda globale sul clima nonostante l’attacco del Covid-19.
Il vertice avrebbe dovuto concretizzare gli impegni degli Stati partecipanti nel rispetto dell’Accordo di Parigi, per la riduzione delle emissioni di gas serra e della gestione della finanza, con lo scopo di contrastare i cambiamenti climatici a partire dal 2020. Stando alle parole dei rappresentanti delegati, al rinvio della COP26 non corrisponderà la sospensione dei lavori per il raggiungimento degli obiettivi climatici.
A conferma dell’impegno dei Paesi nel portare avanti il Green Deal Europeo sono giunte le parole di Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea e commissario al Clima: "la Commissione Europea non rallenterà il lavoro né a livello nazionale, né internazionale, così da prepararsi per l’ambiziosa COP26 in qualunque momento essa si svolgerà”.
Le reazioni al rinvio del vertice da più fronti non si sono fatte attendere e l’Italia non ha fatto eccezioni. Così Sergio Costa, titolare del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha confermato l’impegno italiano nella lotta ai cambiamenti climatici.
Associazioni quali WWF, Greenpeace e Legambiente fanno sapere la loro approvazione per il rinvio della COP26 e, anzi, auspicano che il tempo guadagnato forzatamente a causa della pandemia possa quantomeno essere di supporto al raggiungimento degli obiettivi.
Nel frattempo, a conferma dell’intenzione europea nel proseguire ugualmente con i lavori, l’esecutivo centrale ha dato il via a un’analisi costi-benefici, che sarà presentata il prossimo settembre, per portare gli obiettivi UE fissati per il 2030 un gradino più in alto: ridurre le emissioni del 50-55% rispetto ai dati del 1990.
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13 Aprile 2024Iscriviti alla nostra Newsletter!
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