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Il 22 aprile è la Giornata della Terra. In questo 2020, in cui l'epidemia da Coronavirus impedisce gli assembramenti, le celebrazioni -a tema “Climate action”- si terranno online e a distanza.
Il 22 aprile si celebra la Terra. Lo si fa ormai da 50 anni: da quando, il 22 aprile 1970, fu istituito per la prima volta l'Earth Day al seguito di un gravissimo disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil negli Stati Uniti. Dalla prima edizione - che fece registrare la partecipazione di 20 milioni di persone tra cittadini, università, istituzioni e che spinse l'ONU a ufficializzare il suo impegno con una ricorrenza - anno dopo anno si sono susseguite in quella data manifestazioni di carattere ecologista in tutto il mondo, fino a coinvolgere attualmente 175 Paesi.
Un'occasione in più, dunque, per fare un bilancio dello stato di salute del Pianeta, riflettendo su misure di carattere internazionale mirate all'economia circolare e al contenimento delle emissioni. Focus centrale dell'edizione del cinquantenario è il tema “Climate Action”, che invita l'opinione pubblica a pretendere che i Governi di tutto il mondo mettano in campo politiche salvaclima accurate ed efficaci. “Il surriscaldamento globale” si legge sul sito dell'Earth Day “rappresenta la più grande sfida per il futuro dell'umanità e per i sistemi di supporto vitali che rendono il nostro mondo abitabile”.
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Certo, come molte altre cose in questo 2020, anche l'Earth Day dovrà fare i conti con le limitazioni rese indispensabili dall'emergenza Coronavirus. Per tale motivo, sono state predisposte una serie di iniziative digitali che consentano l'adesione nei vari Paesi senza compromettere le misure cautelative.
“La salute e la sicurezza di volontari e partecipanti agli eventi dell’Earth Day è una preoccupazione primaria per l’Earth Day Network” ha dichiarato Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network. “A causa dei recenti sviluppi incoraggiamo le persone ad aderire, ma a farlo in maniera sicura e responsabile. In molti casi ciò vuol dire che le nostre voci guideranno azioni online anziché di persona”.
E, invitando a seguire alla lettera le indicazioni fornite dalle autorità locali, ha continuato: “Molti governi sono stati lenti nel rispondere, quando non indifferenti, a quanto diceva la scienza in merito alla pandemia di Coronavirus. Le ultime settimane hanno dimostrato però che la nostra società, anche a livello internazionale, è capace di sforzi di massa su tutti i settori per far fronte a una crisi. Dobbiamo applicare la stessa scala e urgenza alla nostra risposta ai cambiamenti climatici”.
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4 Novembre 2024Iscriviti alla nostra Newsletter!
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