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Strade deserte, acque tranquille e campagne silenziose: la quarantena forzata dell’uomo per l’emergenza Covid-19 apre le porte di città, porti e campagne agli animali. In questi giorni di silenzio urbano sono molti gli avvistamenti inaspettati.
Quello che sembrava soltanto un problema cinese che non avrebbe potuto neanche lontanamente toccarci, alla fine ha varcato i confini d’Europa. L’infezione da Covid-19 si è scatenata brutalmente in Italia con tutte le conseguenze che ormai tutti ben conosciamo.
Mentre la politica discute e la popolazione umana vive questi giorni di paura in isolamento nelle proprie case, le città in tutto il Paese si sono svuotate creando quello che ai nostri occhi appare come uno scenario inedito, che ricorda in qualche modo le più catastrofiche creazioni di Hollywood.
C’è però un famoso detto nostrano che calza perfettamente con questa spiacevole situazione: quando il gatto non c’è i topi ballano, e il riferimento al regno animale è quanto mai appropriato.
Anche se può sembrare strano, qualcuno sta traendo vantaggio da queste settimane di quarantena per gli uomini: è la natura che si prende la sua rivincita. Gli animali, abitanti del pianeta quanto noi uomini, rassicurati dall’inedita tranquillità degli ambienti urbani, si sono fatti coraggio e sono avanzati.
Poco a poco, quello che nelle campagne più isolate è pressoché normale, ora sta accadendo anche nelle grandi città, dove hanno cominciato a fare la loro comparsa animali anche delle specie più impensabili per quei contesti. Questo fenomeno sta accadendo in tutto il mondo, come segnalato da un recente approfondimento del Guardian.
È così che nel porto di Cagliari i delfini si sono fatti più spavaldi e in questi giorni si spingono a curiosare fin sotto le barche ormeggiate, lo stesso succede anche in altre zone costiere d’Italia, dalla Calabria a Trieste.
A Milano le lepri sono tornate nei parchi e i cigni nei navigli, così come nei canali veneziani, ma in altre regioni italiane sono usciti allo scoperto anche lupi, caprioli, cervi, volpi, tassi e caproni.
Si tratta di un segnale chiaro sul quale tutti ci dovremmo fermare un momento a riflettere. Esattamente come noi esseri umani, anche gli animali hanno il diritto di vivere il pianeta. Sono bastati infatti pochi giorni di isolamento forzato per l’uomo per convincere le più disparate specie a farsi largo anche in un ecosistema che non è particolarmente consono al loro essere.
Non è altro che un’ulteriore conferma di quanto sia pesante e negativo l’impatto della vita umana moderna sull’ambiente e di quanta strada ancora dobbiamo fare per poter creare un mondo davvero sostenibile, nel quale la convivenza tra uomo e animale non debba essere basata sulla totale predominanza dell’uno sugli altri.
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