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24 istituti di ricerca provenienti da 16 Paesi comunitari si sono alleati con l’intento di rivoluzionare il settore agricolo europeo, per costruire un sistema di produzione agricola depurato dall’utilizzo di pesticidi chimici.
Il 23 febbraio scorso, durante il Salone Internazionale dell’Agricoltura di Parigi, 24 Istituti di ricerca europei hanno deciso di unire le loro forze per dare vita a un gruppo ora noto come Alleanza europea di ricerca per un’agricoltura senza pesticidi.
Già dal nome si capisce che si tratta di un progetto ambizioso, soprattutto in un contesto come quello odierno in cui ancora troppo spesso siamo costretti a sentire personalità di spicco negare la veridicità dei cambiamenti climatici – giusto per citare un esempio – o che tra salute del pianeta e profitto non si fanno scrupolo alcuno nello scegliere la seconda opzione.
L’inedito gruppo di lavoro attualmente include 24 Istituti di ricerca provenienti da 16 diversi Paesi appartenenti all’Unione Europea, tra i quali compaiono la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Cnr e l’Università di Bologna, come suggerisce il nome ha come scopo finale quello di rivoluzionare il modo di produrre cibo e risorse attraverso un’agricoltura praticabile senza alcun ausilio di pesticidi di origine chimica.
A stimolare l’inizio di questa rivoluzione sono le sempre più numerose richieste da parte di autorità, addetti ai lavori e consumatori, attraverso le quali da tempo essi palesano il desiderio di un’agricoltura più pulita ed eco-friendly.
Il primo passo compiuto dal gruppo è stata la firma di una sorta di dichiarazione d’intenti, un documento intitolato Verso un’agricoltura libera da pesticidi contenente un piano d’azione da presentare alla Commissione Europea, come una sorta di contributo a sostegno del Green New Deal Europeo che ha ottenuto l’approvazione della Commissione stessa sul finire del 2019.
Successivamente il gruppo indirizzerà la propria ricerca verso la creazione di sistemi produttivi agricoli immuni alle malattie attraverso un utilizzo più efficiente delle attuali conoscenze in ambito agro-ecologico, lo sfruttamento delle possibilità offerte dalla selezione delle piante e lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie a vantaggio dell’intero settore.
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