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Neutralità climatica per l'Europa entro il 2050. Questo l'obiettivo del Green Deal annunciato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen.
Un vero e proprio Green Deal, che mira appunto ad azzerare le emissioni nette di CO2 tramite misure estese a tutti i settori: dalla produzione di energia ai trasporti, dall'agricoltura ai processi manifatturieri, dal settore edile alle tecniche di riscaldamento e raffreddamento degli edifici. Necessaria, a tale scopo, una roadmap chiara e definita sull'uso efficiente delle risorse, sulla conservazione della biodiversità e delle foreste, sull'alimentazione con una strategia Farm to Fork, sull'implementazione di un’economia realmente circolare.
"Se c'è un settore in cui il mondo ha bisogno della nostra leadership, è la protezione del clima" ha dichiarato Ursula von Der Leyen al Parlamento poco prima della sua nomina. "È una questione di vita o di morte per l'Europa e per il mondo intero. Come può non essere una questione di vita o di morte, se l'85 % delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà abita nei 20 paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici? Come può non essere una questione di vita o di morte, se vediamo Venezia sommersa dall'acqua, le foreste portoghesi in fiamme e i raccolti della Lituania dimezzati dalla siccità? Sono eventi già accaduti in passato, non vi è dubbio, ma mai con questa frequenza e questa intensità. Nella lotta ai cambiamenti climatici non c'è un minuto da perdere. Più in fretta l'Europa interverrà, meglio sarà per i nostri cittadini, la nostra competitività e la nostra prosperità. Il Green Deal europeo è imprescindibile per la salute del nostro pianeta e della nostra popolazione, ma anche per la nostra economia".
Fondamentale, in questo senso, l'azione della Banca europea per gli investimenti, che si intende trasformare in una "banca climatica", promotrice di investimenti tesi a sostenere politiche di decarbonizzazione. La Commissione ha stimato in 260 miliardi di euro gli investimenti aggiuntivi annuali per raggiungere gli obiettivi già definiti per il 2030. Ebbene, il Green Deal richiederà un notevole sforzo in più: almeno il 25% del budget europeo di lungo termine sarà destinato a misure e azioni in favore del clima, mentre la Banca europea per gli investimenti– che dal 2021 smetterà di finanziare progetti legati ai combustibili fossili – fornirà finanziamenti addizionali mirati a favorire la diffusione delle tecnologie pulite.
Per tradurre gli intenti in pratica sul piano normativo, Bruxelles promette di presentare entro marzo 2020 la “prima legge climatica europea”. La prossima estate, inoltre, si attende un piano per innalzare al 50-55% l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto al 1990.
Nello specifico, accanto alla promozione di un mix energetico che punta sull'azione combinata di rinnovabili e ulteriori tecnologie innovative, si valuterà l'eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, con un occhio particolare ai carburanti dei mezzi di trasporto come navi e aerei. La logica di fondo è che il costo dei mezzi di trasporto debba rifletterne l’impatto sull'ambiente. Sotto esame, inoltre, l'adozione di una carbon border tax per tassare alla frontiera le importazioni di determinati prodotti, in modo che il loro prezzo finale rispecchi la reale quantità di CO2 necessaria alla loro produzione.
“Stiamo cercando di avere un approccio il più possibile globale nella strada da intraprendere" ha affermato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans, commentando la pluralità delle misure in programma. "È un invito a tutti i nostri partner a unirsi in questo impegno, per trovare le migliori soluzioni possibili per i nostri cittadini”.
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4 Novembre 2024Iscriviti alla nostra Newsletter!
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