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Buon vino, amore per il territorio e rispetto per la natura sono i capisaldi della Guida Slow Wine 2020. Rispetto allo scorso anno, nella selezione delle migliori cantine triplicano le aziende dedite al biologico e cresce l’allontanamento da pesticidi e diserbanti.
Arriva a spegnere le sue prime dieci candeline Slow Wine, la sezione di Slow Food dedicata al vino italiano e ai suoi produttori. La Guida premia ogni anno le aziende più meritevoli sia per la qualità del vino sia per la qualità dell’agricoltura impiegata per produrlo.
Il rispetto per la natura e il territorio è uno dei fattori che caratterizzano maggiormente la guida Slow Wine 2020 che, rispetto al 2010, vede triplicato il numero di aziende vitivinicole dedite al biologico. Un cambiamento assolutamente positivo per un’Italia del vino nella quale l’attenzione per la qualità del prodotto finito, ma anche del lavoro da cui deriva, sta crescendo sempre di più.
Oltre alla selezione all’interno della Guida, i migliori produttori vitivinicoli ottengono un ulteriore, prestigioso riconoscimento: le Chiocciole, assegnate quest’anno esclusivamente a quelle aziende che hanno scelto di percorrere la via del rifiuto verso l’utilizzo di diserbanti. E non si può far altro che gioire del fatto che il numero di tali aziende stia crescendo di anno in anno.
Dalle parole di Giancarlo Gariglio, curatore della guida, è emerso che parallelamente all’innalzamento degli standard qualitativi da parte delle aziende produttrici, anche i consumatori stanno progressivamente acquistando maggiore consapevolezza del loro modo di bere vino. Lo si evince dalle indagini di mercato che dimostrano che calano gli acquisti di bottiglie di fascia bassa, quelle sotto i 5€, in favore di vini dal costo superiore ma comunque ampiamente alla portata delle tasche di tutti. Sotto i 4/5 euro a bottiglia – ha commentato Gariglio– si rischia di acquistare vini di pessima qualità in ogni senso: prodotti sfruttando i territori e chi raccoglie l’uva, manipolati in cantina».
A livello territoriale il Centro-Nord Italia ha fatto incetta di premi, con il Piemontea guidare la classifica delle regioni con ben 41 etichette premiate. A seguire 27 riconoscimenti per la Toscana, 21 premi assegnati al Trentino Alto Adige, 18 etichette per Friuli Venezia Giulia e Veneto e 16 premi assegnati alle Marche.
Il Piemonte fa incetta anche di Chiocciole, quest’anno assegnate a ben 33 produttori. Le aziende toscane insignite del premio sono invece 32, 19 quelle del Friuli Venezia Giulia, 18 venete e 15 del Trentino Alto Adige. In totale, le Chioccioleassegnate sono 212, con 21 new entry premiate per la prima volta.
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