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Tra le varie iniziative che nascono e si moltiplicano in tema di economia circolare, recentemente sta facendo parlare di sé un'operazione avviata da Ferrarelle Spa per il riciclo della plastica PET.
Ferrarelle Spa è finita sotto la luce dei riflettori per un'iniziativa con la quale ridefinisce il ciclo vitale di uno degli elementi chiave nel commercio dell'acqua minerale: le bottiglie, o meglio, il PET, la plastica con cui sono realizzate. L'idea che sta alla base dell'operazione è che “la plastica non è un rifiuto, ma una risorsa” e si concretizza nei fatti nel Comune di Presenzano, in provincia di Caserta, dove l'azienda ha realizzato, con un investimento di 27 milioni di euro, uno stabilimento dedicato esclusivamente al recupero del PET.
Il PET, o polietilene tereftalato, è una resina termoplastica facente parte del gruppo dei poliesteri. È un materiale del tutto idoneo al contatto con gli alimenti che viene comunemente utilizzato per la produzione delle bottiglie per l'acqua minerale. Il PET è perfettamente riciclabile e qualsivoglia oggetto realizzato a partire da questo materiale può essere raccolto, riciclato e impiegato per la nuova produzione dello stesso. Il PET ricavato da questo processo di recupero prende il nome di R-PET ed è da considerarsi a una plastica a basso impatto ambientale.
Ferrarelle Spa dimostra di essere una società particolarmente attiva in campo di sostenibilità e a tal proposito, durante la presentazione dell'ultima edizione del Bilancio di Sostenibilità, è stato illustrato il progetto Bottle-to-Bottle. L'iniziativa è finalizzata al recupero e riutilizzo del PET proveniente dalle bottiglie esauste per la produzione di nuove che contengano una percentuale di materiale riciclato (R-PET) del 50%, valore che ad oggi rappresenta il massimo consentito dalla legge italiana. La restante parte di R-PET, che la normativa dichiara non utilizzabile a scopi alimentari, sarà rivenduta sul mercato in modo che, anche al di fuori dei confini aziendali, possa essere perpetuata questa politica di circolarità e sostenibilità.
Stando a quanto dichiarato dai vertici della società, la capacità produttiva a pieno regime dell'impianto di Presenzano sarà pari a 23mila tonnellate di PET all'anno, una quantità equivalente a 1 miliardo di bottiglie. A conti fatti tale cifra rappresenta esattamente il doppio della quantità di materia prima che Ferrarelle Spa utilizzerebbe in un anno per la produzione delle proprie bottiglie.
Secondo i portavoce della società il PET è un materiale estremamente pregiato per le sue potenzialità e l'obiettivo ultimo dell'iniziativa è proprio quello di limitarne la produzione e valorizzarlo, in modo che possa esso stesso diventare materia prima e ridurre drasticamente l'immissione sul mercato di plastiche vergini.
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