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Siglato un accordo tra CIC e Corepla per lo studio e il monitoraggio della raccolta differenziata di materiali organici: ad oggi, ogni anno tra gli scarti compostabili vengono trovate circa 230 tonnellate di plastica.
CIC (Consorzio Italiano Compostatori), organizzazione dedita alla promozione e alla valorizzazione delle attività di riciclo di materiali organici per la produzione di compost e biogas, e il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica Corepla, sono le due firme protagoniste di un accordo raggiunto lo scorso giugno per il quale i due enti si impegnano a collaborare in attività di studio, ricerca e monitoraggio della quantità di imballaggi in bioplastica compostabile, ma anche e soprattutto di plastiche comuni, all’interno degli impianti di riciclo organico.
L’obiettivo di questa collaborazione è migliorare la qualità intrinseca della raccolta differenziata dei rifiuti organici, anche se passi avanti in questo senso si stanno registrando sin dal momento dell’introduzione della raccolta porta a porta in sostituzione di quella stradale. Si tratta di un miglioramento assolutamente necessario per il raggiungimento di uno standard qualitativo della raccolta più elevato e quindi per l’ottenimento di un compost sempre più puro.
Il compost è una risorsa fondamentale se si vuole virare efficacemente verso un’economia circolare, un elemento la cui importanza prende vita dall’idea che un materiale di scarto possa a sua volta divenire una materia prima utile per dare il via a nuovi cicli produttivi.
I rifiuti organici che ognuno di noi produce quotidianamente sono destinati a impianti dedicati dove, riproducendo in maniera artificialmente accelerata quelle che sarebbero le normali fasi del ciclo della natura, vengono trasformati in fertilizzanti (compost) per l’agricoltura in sostituzione di concimi sintetici. Dalla terra coltivata arrivano poi tutti quei prodotti che puntualmente ritroviamo sulle nostre tavole, i cui scarti saranno a loro volta raccolti e ritrasformati in compost, in un ciclo perpetuo nel quale un prodotto diventa rifiuto, che a sua volta si trasforma in risorsa.
Durante le fasi di smistamento successive alla raccolta, tra i rifiuti organici si rileva continuamente la presenza di plastiche non compostabili gettate erroneamente. Si stima che in un anno le impurità presenti nei rifiuti organici arrivino a circa 230 tonnellate, da cui conseguono i relativi sprechi di energie e denaro.
Ecco perché è necessario dare un’enorme importanza agli studi per una raccolta differenziata tanto corretta quanto responsabile. CIC, da più di 25 anni, lavora in questa direzione, monitorando le fasi della filiera del riciclo dei rifiuti organici, dal loro recupero fino alla trasformazione in compost.
L’obiettivo delle attività di ricerca e monitoraggio avviate dall’accordo tra CIC e Corepla è quello di riuscire ad aumentare gli standard qualitativi dei rifiuti, responsabilizzando la cittadinanza e cercando soluzioni per una raccolta differenziata più efficace che possa ridurre al minimo le possibilità di errore.
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