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Torna l’iniziativa Plastic Radar di Greenpeace: basta un messaggio su WhatsApp per segnalare rifiuti che inquinano acque e spiagge.
Greenpeace rilancia quest’anno il servizio Plastic Radar, che consente di segnalare via WhatsApp i rifiuti che deturpano le nostre spiagge e i fondali. Introdotto lo scorso anno, il servizio vanta un successo straordinario: nel 2018 si contano più di 6800 segnalazioni, che hanno aiutato la nota ONG a far luce sulla quantità di plastica presente nei mari.
La novità di questa edizione 2019 è la possibilità di segnalare anche i rifiuti presenti in fiumi e laghi.
La maggior parte dei rifiuti segnalati è rappresentata da bottiglie in plastica di noti marchi di bevande come San Benedetto, Coca Cola e Nestlé. Questo, rende nota la ONG sul suo sito web, testimonia che “le aziende continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica usa e getta, senza però assumersi alcuna responsabilità circa il corretto riciclo e recupero dei materiali”.
Partecipare all’iniziativa e segnalare i rifiuti che deturpano spiagge, mari, fiumi e laghi è davvero semplicissimo: basta utilizzare l’app WhatsApp e segnalare al numero +393423711267 il rifiuto trovato, allegando una foto.
Nella foto deve essere ben riconoscibile il tipo di rifiuto e, se possibile, anche il marchio dell'azienda produttrice se è un oggetto, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto.
Il Plastic Radar Greenpeace è gestito da una chatbot che porrà ai segnalatori una serie di domande per reperire informazioni e dunque validare la segnalazione.
“Sul sito plasticradar.greenpeace.it - spiega l’ONG in un comunicato - saranno disponibili i dati in forma aggregata, nell’arco di 24-48 ore. Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it, sarà possibile scoprire anche quali sono le più comuni categorie di prodotti e imballaggi che inquinano mari, spiagge, fiumi e laghi, a quali tipologie merceologiche appartengono e quali sono le aziende che, più delle altre, ricorrono abitualmente alla plastica usa e getta”.
Secondo le rilevazioni, è emerso che il Tirreno è estremamente inquinato da rifiuti plastici. Una delle zone con una concentrazione più elevata di rifiuti plastici, stando alle segnalazioni, è la foce del Sarno: ciò a testimonianza che i fiumi contribuiscono notevolmente a riversare plastica nei mari.
La petizione
Oltre al Plastic Radar, Greenpeace ha attivato una petizione per promuovere la riduzione degli imballaggi in plastica monouso da parte delle grandi corporate come Starbucks, McDonald’s, Unilever, Coca Cola, Pepsi.
La petizione, già sottoscritta da oltre un milione di persone, è disponibile qui.
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