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La plastica è uno dei peggiori mali del nostro tempo per gli oceani. Sharewood e Lifegate uniscono le forze in un progetto di turismo attivo per il finanziamento di innovativi raccoglitori di rifiuti che ripuliscano le coste italiane dalla plastica.
Con ben 7500 chilometri di costa, l'Italia è il paese del Mediterraneo con la più vasta estensione costiera e quindi il più esposto ai danni dell'inquinamento, ma anche il maggiore produttore di manufatti di plastica e il secondo per quantità di rifiuti prodotti.
Le stime aggiornate rivelano che ogni anno, nel Mar Mediterraneo, vengono riversate 570 mila tonnellate di rifiuti plastici di ogni tipo e a rincarare la dose ci giungono i dati relativi alla situazione globale, per i quali le tonnellate di rifiuti salgono a 8 milioni. Si tratta di un vero e proprio disastro ambientale con effetti devastanti sull'intero ecosistema marino, sulla salute degli abitanti delle acque ma anche sul benessere dell'uomo.
Le responsabilità di tale disastro sono da attribuire a tre macro-categorie:
- i governi e amministrazioni, colpevoli di una gestione qualitativamente scarsa dei rifiuti e del riciclo;
- le aziende, responsabili dell'immissione sul mercato di 38 milioni di tonnellate di prodotti plastici per i quali manca un investimento corrispettivo per il riciclo e riutilizzo degli scarti derivanti;
- le comunità, residenti e turisti, produttori di rifiuti di plastica e spesso incapaci, per dolo, di rispettarne la raccolta differenziata.
Secondo un rapporto della Nazioni Unite, di questo passo, le quantità di plastiche galleggianti nel 2050 saranno quadruplicate e per scongiurare il raggiungimento di questo record negativo e cercare di limitare già da ora i danni, si stanno diffondendo diverse iniziative.
Tra queste spicca l'adesione di Sharewood, piattaforma leader in Europa per il turismo attivo, al progetto "LifeGate PlasticLess®", per ripulire i mari dai rifiuti.
Sharewood ha definito alcune proposte di viaggio eco friendly, aderendovi si contribuisce al sostegno di innovative operazioni di recupero rifiuti nei mari italiani. Una parte della quota di iscrizione ai viaggi è destinata a finanziare l'installazione nei porti nostrani di un seabin di LifeGate, un oggetto rivoluzionario nato dalle menti e dalle mani di due surfisti australiani, amanti del mare ed entrambi proveniente dal mondo nautico.
Sono loro i fautori dell'idea di realizzare questa sorta di “cestino acquatico” per la raccolta dei rifiuti galleggianti. I seabin installati restano perennemente attivi 24 e ciascuno di essi può arrivare a raccogliere fino a 500 kg di rifiuti di plastica e fibre in un anno.
In un panorama mondiale dove il turismo è riconosciuto come una delle principali cause dell'inquinamento, marino e non, il fatto che proprio da un operatore del settore come Sharewood giunga questa iniziativa lascia ben sperare e a questo proposito il CEO Piercarlo Mansueto ha dichiarato: “Abbiamo scelto di aderire al progetto Lifegate PlasticLess® per rispondere con concretezza all’allarme ambientale. Il rispetto per la natura e l’impatto positivo dei nostri viaggi sull’ecosistema locale sono valori fondamentali per Sharewood e con i viaggi eco-friendly puntiamo a rendere partecipi e consapevoli i viaggiatori”.
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