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Forti della concreta presenza di prove che l’industria italiana sia la più sostenibile d’Europa, le dieci maggiori associazioni dell’imprenditoria si sono rivolte alla Presidenza del Consiglio con l’intento di smuovere la situazione generale in merito al rapporto tra impresa e sostenibilità.
Attraverso le dieci maggiori associazioni nazionali, le imprese italiane hanno ritenuto opportuno cercare di stimolare il Governo a un’azione concreta e rapida in favore di una virata in chiave sostenibile delle attività delle aziende. Questo sollecito è stato messo in atto tramite la redazione di un documento contenente una serie di punti sui quali, secondo i rappresentanti delle imprese, la Presidenza del Consiglio dovrebbe lavorare per finalizzare il cambiamento.
In primo luogo le associazioni di categoria sono convinte che per poter continuare a cavalcare i mercati in maniera competitiva sia necessario per le aziende operare con un maggiore rispetto sia per l’ambiente sia per lavoratori e consumatori, più sicurezza e ovviamente qualità.
Si tratta di un cambiamento che, stando ai sondaggi, sono in primis i consumatori a chiedere e pretendere. Un’indagine di Eumetra infatti ha rilevato che il 72% degli intervistati sostiene che le imprese oggi dovrebbero adottare un comportamento molto rigido e attento nei confronti del tema sostenibilità. Il 67% della platea ha aggiunto, inoltre, che per perseguire tali obiettivi, sarebbe disposto ad accettare di buon grado l’eventuale corrispettivo aumento di prezzo di prodotti e servizi.
La necessità, secondo le imprese, alla luce di quanto esposto poco più su, è di avere un sostegno da parte del Governo per tutte quelle aziende che desiderano impegnarsi per migliorarsi e rendere più sostenibili i propri processi lavorativi.
Adottare una catena produttiva più attenta nei confronti della questione ambientale e, non ultimo, con un maggiore senso etico rispetto ai lavoratori, comporta inevitabilmente un aumento non trascurabile dei costi. Incentivi o interventi mirati alla riduzione della pressione fiscale per le aziende sarebbero un grande aiuto per stimolare e incentivare il cambiamento.
Secondo le imprese il Governo italiano dovrebbe seguire l’esempio del sistema finanziario nazionale, promotore di iniziative a sostegno dello sviluppo sostenibile. In questo senso sono stati ideati dei piani di finanziamento ad hoc, con tassi e condizioni agevolate, per quelle aziende che adottano una filiera sostenibile e che realizzano prodotti a essa allineati. Un altro esempio sono i cosiddetti green bond, titoli di investimento dedicati ad aziende coinvolte in attività volte alla tutela dell’ambiente.
Lo scopo ultimo delle richieste rivolte al Governo è quello di ridurre i tempi per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile imposti dal trattato Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritto da tutti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Un accordo, attuato nel 2016, che contiene 17 obiettivi da raggiungere in quindici anni in merito a questioni quali la lotta alla povertà e alla fame, il contrasto ai cambiamenti climatici, la garanzia del diritto all’acqua attraverso una sua gestione sostenibile, alla salute e all’educazione, l’evoluzione in chiave sostenibile dei modelli attuali di produzione e consumo o la sicurezza e la sostenibilità degli insediamenti.
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