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Come ogni anno, l'8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani (#WorldOceansDay): una risorsa fondamentale per la vita sulla Terra, che va preservata con misure e azioni mirate.
“L’oceano è il cuore del nostro Pianeta”, avvertono le Nazioni Unite. Un cuore in sofferenza, stanco e affaticato. Tonnellate di rifiuti plastici, innalzamento delle temperature e dell’acidità, inquinamento, sovrasfruttamento delle risorse ittiche: sono tutte criticità che meritano immediata attenzione.
A partire da questa consapevolezza, si è resa necessaria l'istituzione di una ricorrenza capace di ricordare alla politica mondiale e all'opinione pubblica le loro responsabilità. Si tratta della Giornata Mondiale degli Oceani (#WorldOceansDay), che si celebra ogni anno l'8 giugno, giorno dell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, a partire dal 2009. Da quel momento, la Giornata Mondiale degli Oceani fornisce un'opportunità unica per onorare, proteggere, conservare l'oceano, risorsa naturale condivisa, indispensabile per la sopravvivenza.
L’importanza del ruolo svolto dagli oceani per la salute della Terra (ce lo ripete, ancora una volta dati alla mano, l'UNEP) è innegabile: si calcola, infatti, che una percentuale sita tra il 50 e l’80% di tutta la vita sulla Terra si trovi sotto la superficie dell’oceano e che gli oceani contengano il 99% dello spazio vitale del Pianeta.
Le piccole piante marine che costituiscono il fitoplancton rilasciano ben metà dell’ossigeno dell’atmosfera attraverso la fotosintesi. Gli oceani, inoltre, costituiscono il 96% di tutta l’acqua sulla superficie terrestre e, come se non bastasse, assorbono circa il 25% delle emissioni di CO2 che le attività umane emettono in atmosfera ogni anno, riducendo notevolmente l’impatto di questo gas ad effetto serra sul clima. I serbatoi di carbonio dei sistemi costieri, infine, possono contenere fino a cinque volte il carbonio immagazzinato nelle foreste tropicali.
Benefici ambientali, che si traducono in altrettanti vantaggi dal punto di vista economico. Si pensi, infatti, che 3 miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento e che, a livello globale, il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere è stimato di 3.000 miliardi di dollari l’anno (circa il 5% del PIL mondiale).
D'altro canto, l'uomo non sa ripagare tanta generosità: le attività umane, compreso l’inquinamento, l’impoverimento delle risorse ittiche e la perdita di habitat costieri, impattano sulla salute degli oceani per circa il 40%. E' stato inoltre calcolato che, ogni anno, vengono riversati negli oceani 13 milioni di tonnellate complessive di plastica.
Non è un caso che il tema centrale di quest'anno, attorno al quale si svolgeranno gli eventi e le iniziative organizzati in tutto il mondo, è proprio quello dell'inquinamento da materiali plastici.
La Giornata Mondiale degli Oceani, aperta a tutti (istituzioni, organizzazioni, associazioni, scuole, cittadini..) nei quattro angoli del globo può essere una buona occasione per prendere consapevolezza e, perché no, iniziare a introdurre nella vita quotidiana quelle buone abitudini necessarie a preservare, risanandola, questa insostituibile risorsa.
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