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Nell’ultima decina di anni sono nate numerose iniziative, da parte di privati o di aziende, per la lotta all’inquinamento utilizzando un metodo molto semplice: piantare alberi per assorbire l’eccessiva CO2 e ridurre così l’inquinamento.
Tra tutte le iniziative, spicca Treedom che lancia una sfida al mondo intero: piantare più alberi possibili per salvare il pianeta dall'inquinamento che lo sta distruggendo. Questo progetto si è distinto per essere l’unica piattaforma web che permette di scegliere il tipo di albero da piantare (Avocado, Cacao, Grivellea, Papaya ecc), dove piantarlo (Kenya, Haiti, Italia, Nepal, Camerun) e poterlo seguire nella sua crescita grazie alla piattaforma web.
Il progetto che negli anni ha coinvolto sempre più soggetti (il progetto è nata nel 2010 a Firenze), ha può vantarsi dei seguenti numeri: 826 aziende, 35.957 contadini che si impegnano per la piantagione e la crescita degli alberi e un totale di 611.274 alberi piantati.
Questa, fortunatamente non è la sola esperienza di questo genere, anche se unica, ma ci sono molte iniziative da parte di privati che si stanno dedicando alla realizzazione di piccoli ecosistemi, piantando semplicemente alberi per cercare di ridurre l’inquinamento i cui livelli ormai sono arrivati alle stelle.
Secondo il ricercatore dell'ETH di Zurigo Thomas Crowther per combattere l’inquinamento attuale basterebbe piantare 1.2 bilioni di alberi; questo basterebbe ad assorbire una quantità di carbonio maggiore rispetto a quella prodotta negli ultimi 10 anni dalle attività antropiche. Un vero e proprio "polmone verde" sparso a macchia d’olio per il pianeta. Sembrerebbe un sogno quasi irrealizzabile e utopico, ma ci sono persone che stanno provando a raggiungere la cifra calcolata.
Un esempio è quello di Felix Finkbeiner, che all’età di 9 anni ha fondato il movimento “Plant for the Planet” e da allora sono stati piantati la bellezza di 15 miliardi di alberi. Un altro esempio si trova nella campagna adiacente la città di Parma, a San Prospero dove, la famiglia Spaggiari, ha dato vita a un nuovo bosco sul proprio terreno di 11 ettari dove continuano a crescere 11 mila alberi tra cui olmi, prugnoli, noci, meli, querce, frassini per combattere l’inquinamento e la frenesia di gettare cemento per la costruzione di case, strade e complessi edilizi.
La realizzazione di un polmone verde a livello mondiale sembra un sogno utopico, ma nulla è impossibile: l’uomo deve solo concedere alla natura la possibilità di salvarsi e permetterle di aiutarci nella lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento.
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