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La Legge di Bilancio 2019 introduce diverse novità di carattere ambientale, rinnovando gli ecoincentivi e dichiarando guerra alle plastiche monouso.
La Legge di Bilancio 2019 introduce diverse novità nella gestione dei rifiuti e del riciclo che vanno nella direzione di un’economia circolare e che coinvolgono sia i privati, sia le aziende. Uno dei focus principali è riservato alla plastica, in particolare alle materie plastiche monouso, grave causa di inquinamento ambientale a livello globale.
La formula dell’incentivo sarà adottata come strumento nella lotta contro l’utilizzo irresponsabile di plastiche e materiali non riciclabili. Saranno previsti infatti sgravi fiscali pari al 36% delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di materiali realizzati a partire dal riciclo di plastica, carta e alluminio. L’obiettivo che ci si pone di raggiungere è lo sviluppo delle attività di riciclo e di recupero di materiali di scarto e di abbattere le possibilità di dispersione nell’ambiente di imballaggi non riciclabili.
Lo scopo è quello di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico, nonché al fine di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da imballaggio.
Un incentivo di pari entità è previsto inoltre per l’acquisto di imballaggi biodegradabili e compostabili, secondo quanto previsto dalla normativa Uni En 13432:2002, oppure derivanti dal riciclo di carta e di alluminio. Il credito d’imposta copre un importo massimo annuale di 20mila euro per ogni beneficiario, fino a un milione di euro annui complessivi, ed è utilizzabile in compensazione a partire dal 1 gennaio del periodo d’imposta successivo rispetto al momento dell’acquisto.
L’articolo 226 della Legge di Bilancio 2019 prevede inoltre che ci sia un impegno da parte dei produttori di plastiche nel limitare la diffusione di prodotti monouso. Purtroppo non si tratta di un obbligo, piuttosto un invito rivolto alle aziende produttrici affinché sperimentano e si evolvano, per fare in modo che la composizione dei loro prodotti veda una riduzione della quantità di plastiche fossili in favore di biopolimeri che possano essere compostabili.
In particolare, le aziende sono invitate in via sperimentale fino al 31 dicembre 2023 ad adottare modelli di raccolta differenziata e riciclo con una crescente reintroduzione della materia prima recuperata nel ciclo produttivo, lasciando sempre più spazio nella produzione e nell’uso ai biopolimeri per le stoviglie monouso, per sostituire in modo massivo le plastiche realizzate a partire da fonti fossili.
D’altra parte esiste già una legge europea in base alla quale a partire dal 2021 saranno poste forti limitazioni all’utilizzo di plastiche monouso: tutto questo quindi non può che essere quindi uno stimolo per un rapido cambio di rotta.
I provvedimenti introdotti dalla Legge di Bilancio 2019 in materia di rifiuti si inseriscono inoltre in un percorso nazionale già intrapreso con precedenti disposizioni e normative, come il bando dei cotton fioc in plastica non compostabile entrato in vigore a partire da gennaio di quest’anno, mentre per il 1 gennaio 2020 è già previsto il bando di tutti i prodotti cosmetici da risciacquo o detergenti contenenti microplastiche.
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