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A causa di inefficienze e dispersione nelle infrastrutture, gli sprechi di acqua in Italia sono molto alti. Per contrastare lo spreco e preservare la risorsa, servono tecnologie all'avanguardia, che giungono in aiuto con il loro carico di innovazione.
Acqua, fonte di vita e di ristoro. Fondamentale preservarla, anche in un Paese -come l'Italia- ricco di questa preziosa risorsa. E invece, purtroppo, lo scenario idrico italiano non è dei migliori, a causa di una rete di infrastrutture spesso obsoleta e inadeguata.
È del 2018 l'allarme lanciato da Accadueo, che ha sottolineato come gli sprechi di acqua in Italia siano molto alti, tanto da raggiungere il 41,4%. Secondo i dati raccolti, nel 2017 sono stati prelevati 9 miliardi di metri cubi di acqua, di cui 8,3 miliardi sono giunti alle reti comunali e soltanto 4,9 miliardi alla destinazione finale, ovvero le abitazioni. Uno spreco enorme, che occorre minimizzare al più presto.
Eppure, per quel che riguarda gli investimenti finalizzati alla riqualificazione della rete idrica, l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo di 80€ pro capite fissato dall’Autorità per il gas, l’energia elettrica e il servizio idrico per allinearsi ai livelli degli altri paesi dell’Unione Europea. Il 60%delle infrastrutture idriche sono state messe in posa oltre 30 anni fa e, fra queste, il 25%supera i 50 anni d'età e utilizzo. I maggiori problemi legati alle perdite d’acqua nelle infrastrutture,sono state rilevati al Centro e al Sud Italia e si attestano intorno al45%.
Per raggiungere l'auspicata efficienza, la tecnologia può giungere in aiuto con il suo carico di innovazione. Il Water Management Report 2019, recentemente pubblicato e presentato, è stato redatto innanzitutto allo scopo di mappare le principali tecnologie e soluzioni disponibili per il water management lungo l’intero ciclo dell’acqua: dalla captazione alla depurazione pre-impiego, dall’impiego al trattamento delle acque reflue e la re-immissione in ambiente, senza dimenticare il ruolo dei sistemi di controllo e misura.
Ed ecco, dunque, farsi strada l'impiego di reti intelligenti per fronteggiare le dispersioni di acqua. Come? Attraverso l’installazione di apparecchiature all'avanguardia in grado di monitorare costantemente le portate e le pressioni nelle reti tramite una gestione informatizzata di tutto il sistema idrico cittadino.
L'obiettivo è operare dove serve: anziché utilizzare il paradigma tradizionale secondo cui si sostituiscono sistematicamente tutte le tubazioni, si concentrano gli sforzi per agire sulle cause che generano le dispersioni, in primis gli sbalzi di pressione e la presenza di aria nelle condotte.
Allo stesso modo, anche tecniche di AI possono trovare utilità e applicazione nel settore del risparmio idrico. Strumenti che siano in grado di definire e automatizzare le azioni ottimali sulla base dei dati garantiscono, grazie a un controllo in tempo reale, una reazione proporzionata e adatta alle problematiche presenti.
Soluzioni innovative che, grazie a parole chiave come efficienza e trasparenza, possono migliorare la gestione degli impianti e delle risorse idriche del Belpaese.
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