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Secondo l'Osservatorio FER di Anie Rinnovabili, nei primi undici mesi del 2018 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico hanno raggiunto complessivamente circa 836 MW (+9% rispetto al 2017). Il dato sale a 864 MW se si calcola la nuova capacità da impianti a bioenergie.
+9% rispetto al 2017. Il dato raccolto e diffuso dall'Osservatorio FER di Anie Rinnovabili parla chiaro, e rivela progressi degni di nota per quel che riguarda le rinnovabili in Italia: nei primi undici mesi del 2018 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico hanno raggiunto complessivamente circa 836 MW. Il dato sale a 864 MW se si calcola la nuova capacità da impianti a bioenergie.
In questo balzo avanti, il fotovoltaico ha fatto registrare un vero e proprio exploit, raggiungendo nel solo mese di ottobre i 71 MW, per un totale di 402 MW a fine novembre (+6% rispetto allo stesso periodo del 2017). In aumento il numero di unità di produzione connesse (+8%), frutto delle politiche di autoconsumo e di defiscalizzazione. In particolare, nei mesi di ottobre e novembre, c’è stato un incremento del 33% (in potenza) degli impianti tra i 20 ed i 1.000 kW, presumibilmente attribuibile all’incertezza della proroga del super ammortamento. Un dato qualitativo? Gli impianti di tipo residenziale (fino a 20 kW) costituiscono il 50% della nuova potenza installata nel 2018. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Calabria, Liguria, Piemonte e Sardegna, mentre quelle con il maggior decremento sono Campania, Lazio e Valle d’Aosta. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Abruzzo, Liguria e Umbria, mentre quelle con il maggior decremento sono Basilicata e Molise.
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All'interno del report è meno positivo e più controverso, invece, il ruolo del vento. Per quanto riguarda l'eolico si hanno risultati molto positivi nei mesi di ottobre (oltre 69 MW) e di novembre (oltre 29 MW), le installazioni risultano infatti in calo (con un totale di 297 MW complessivi nel 2018, il dato registra un -9%) rispetto allo stesso periodo del 2017. Per questo comparto si registra, inoltre, un notevole decremento (-95%) delle unità di produzione. Sicuramente determinante, in questo senso, il fatto che lo scorso 31 dicembre 2017 si è chiusa la finestra per l’accesso diretto degli impianti di piccolissima taglia: le richieste di connessione di impianti di potenza inferiore ai 60 kW sono soltanto lo 0,2% del totale installato fino a novembre 2018, mentre gli impianti superiori ai 200 kW costituiscono il 99% del totale. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, la maggior parte della potenza connessa (88%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia.
137 MW è il valore complessivo raggiunto dall'idroelettrico nei primi undici mesi del 2018, per un incremento del 92% rispetto al 2017. Tale dato non corrisponde, tuttavia, alle unità di produzione, che fanno registrare un decremento del 69% rispetto al 2017. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto all’anno precedente sono Lombardia e Piemonte.
Per quanto riguarda gli impianti a bioenergie la potenza installata nel 2018 si assesta su 28 MW, corrispondenti a 25 impianti. In assenza di dati ufficiali, dalle elaborazioni di ANIE Rinnovabili si stima infine che nel corso del 2018 siano state installate circa 10.000 unità di sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali (+25% rispetto al 2017). Nel quadriennio 2015-2018 l’Associazione stima in 26.000 i sistemi di accumulo residenziali in esercizio, grazie alla misura della detrazione fiscale e di due bandi promossi dalla Regione Lombardia.
Sul finire del 2018, il Parlamento Europeo ha confermato l’accordo raggiunto provvisoriamente a giugno in vista dell’adozione della direttiva UE del Parlamento europeo e del Consiglio. La direttiva prevede che l’efficienza energetica dell’UE sia migliorata del 32,5% e fissa un obiettivo vincolante almeno pari al 32%, quale quota di energia rinnovabile rispetto al consumo finale lordo di energia dell’Unione, da raggiungere nel 2030. Tali obiettivi potranno essere oggetto di revisione entro il 2023, ma solo al rialzo. A partire da questi ambiziosi target, dunque, la promozione dell'utilizzo dell'energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica sono urgenze che richiedono sforzi maggiori e un'attenzione costante.
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