La legge di bilancio entrata in vigore il 1 gennaio 2019 prevede misure attinenti alla mobilità sostenibile. Concentrando la maggior parte degli sforzi economici a garantire incentivi per l'acquisto di auto a basse emissioni, tuttavia, la legge è da più parti considerata inadeguata e insufficiente.
Cambiano i governi e gli schieramenti politici, ma la necessità di una mobilità che impatti il meno possibile sull'ambiente resta, incombente e irrisolta. Come altre prima di lei, anche la Legge di Bilancio 2019, in vigore dal 1° gennaio 2019, prevede misure attinenti alla cosiddetta mobilità sostenibile.
Molti incentivi (e disincentivi) riguardano l'acquisto di autovetture in relazione alle emissioni inquinanti. Nello specifico i Bonus,ossia i contributi a partire dal 1° marzo 2019 per l’acquisto di nuove auto (fino ad 50.000 euro +IVA di costo) a emissioni di CO2 fino a 70g/km spettano alle auto elettriche e le ibride plug-in. Questi veicoli sono infatti gli unici a produrre emissioni sufficientemente basse da poter accedere agli incentivi.
Introdotto in via sperimentale per gli anni 2019, 2020 e 2021, l'incentivo è commisurato sia alla fascia di emissioni della nuova auto, sia alla contestuale rottamazione della vecchia auto. L'entità del contributo oscilla, a seconda di questi parametri, tra i 1.500 euro e i 6.000 euro, viene corrisposta mediante uno sconto sul prezzo di acquisto dal venditore all’acquirente e non è cumulabile con altri incentivi di carattere nazionale. Saranno le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo a rimborsare al venditore l’importo del contributo, recuperando detto importo come credito d’imposta.
Al contrario il Malus, ovvero l’imposta aggiuntiva sulle auto nuove di grossa cilindrata, viene invece calcolato in base alla quantità di CO2 emessa mediamente per km. Anche questa misura sarà applicata dal primo marzo 2019 al 31 dicembre 2021, con una suddivisione in quattro fasce di emissioni di CO2.
Per incentivare la mobilità elettrica, inoltre, la Legge di Bilancio prevede delle detrazioni fiscaliper l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricaricadei veicoli alimentati ad energia elettrica per le spese documentate sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.
Al fine di sostenere la diffusione di micromobilità elettrica e di promozione dell’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili, viene autorizzata la sperimentazione nelle città della circolazione su strada di veicoli a propulsione prevalentemente elettrica quali segway, hoverboard e monopattini.
Eppure, tutto questo non è sufficiente a placare gli animi sulla mobilità sostenibile. Concentrandosi sui veicoli a quattro ruote e poco altro, infatti, la Legge di Bilancio delude quella visione a lungo termine che prevede mezzi di trasporto a emissioni zero (le biciclette su tutti) e ingombro minino, capaci di rendere vivibili, piacevoli e sicure le città. Lo scorso anno l'applaudita legge sulla mobilità ciclistica nazionale aveva fatto ben sperare. Tuttavia, la spesa totale destinata dallo Stato programmata per incentivi alle e-bike e alle biciclette in genere èdi appena un milione di euro l'annofino al 2021. "A conti fatti” critica la FIAB “questo incentivo bike friendly potrebbe dunque riguardare poche migliaia di persone".
Altro punto caldo, fonte da subito di polemiche, il comma 103, che obbliga i Comuni a consentire a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL.
“A nostro parere” si legge in una nota che porta le firme delle maggiori ong e associazioni delle due ruote “questo intervento è una mostruosità che riporta indietro il Paese di almeno 50 anni, cancellando con due righe improvvisate i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti, alla faccia anche della sicurezza delle persone […]. I nostri centri storici, protetti per lo più da ZTL e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati da un eccessivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza”.
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