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Crescono le iniziative di collaborazione tra aziende e associazioni che vedono il coinvolgimento diretto dei dipendenti in progetti ambientali e sociali di volontariato d'impresa.
Per essere longeve, oggi le aziende non possono più limitarsi a produrre valore per sé: ad esse viene, sempre più, chiesto da parte dei consumatori di produrre valore anche verso l’esterno, non solo in termini di servizi e prodotti di qualità ma in termini di azioni concrete per un impatto positivo sul pianeta. L’epoca in cui era sufficiente definirsi “green” o attenti alla CSR - Corporate Social Responsibility, per conquistare la fiducia di molti consumatori è alle nostre spalle: oggi, la sostenibilità deve essere messa in atto attraverso azioni concrete.
È all’interno di questo scenario che negli ultimi anni si sta sviluppando sempre più anche in Italia il volontariato d’impresa, ovvero il coinvolgimento, da parte delle aziende, dei propri dipendenti in attività di volontariato all’interno dell’orario di lavoro. Le iniziative vedono la collaborazione tra aziende e associazioni e abbracciano diversi settori nell’ambito della tutela dell’ambiente e dell’inclusione sociale. Legambiente, nel corso del workshop “Sinergie: creare valore con Legambiente”, ha recentemente presentato alcuni risultati e case history che testimoniano le attività di volontariato d’impresa portate avanti negli ultimi anni.
Puliamo il Mondo, Nontiscordardmè, Spiagge e Fondali puliti, Orti sociali sono attività ormai storiche di Legambiente: parte dei risultati ottenuti fino ad oggi si devono proprio alla collaborazione con le aziende che aderiscono, permettendo ai dipendenti di svolgere un ruolo attivo durante l’orario di lavoro, dunque in forma retribuita, per tre giorni l’anno. Secondo i dati presentati dalla Fondazione Sodalitas, le iniziative di volontariato d’impresa producono in media un valore pari a 155mila euro. Molte sono le iniziative portate avanti con Enel Green Power e Kpmg all’interno del contenitore “Puliamo il mondo”, oppure le iniziative a tutela degli ecosistemi marini portate avanti con il sostegno di Mareblu, da sei anni partner di Spiagge e fondali puliti.
In rapida diffusione negli ultimi anni, il volontariato d'impresa coinvolge in realtà da tempo aziende presenti sul territorio italiano: risalgono al 2008 le collaborazioni di Unicef con Toyota per la realizzazione dei banchetti dell’Orchidea UNICEF a Roma, con Procter&Gamble per la raccolta di prodotti dell’azienda distribuiti nel corso di un’asta di beneficienza, mentre l’anno precedente ha preso il via la collaborazione con AAB per la realizzazione delle Pigotte, le bambole simbolo dell’Unicef.
È notizia recente, invece, la collaborazione di Reale Group con Dynamo Camp, il camp di Terapia Ricreativa che negli ultimi dieci anni ha permesso a 30mila persone, tra bambini malati e intere famiglie, di ridere, giocare e sfidare i propri limiti. L’azienda si è impegnata a fornire un sostegno economico e a coinvolgere i propri dipendenti in iniziative a sostegno del camp. Freschi di inaugurazione del centro alimentare a sostegno degli indigenti a Parma, anche Barilla e Caritas hanno annunciato di stare lavorando alla possibilità di sviluppare progetti di volontariato d’impresa che coinvolgano il centro.
Difficile dire fino a che punto le iniziative scaturiscano da un forte senso di etica aziendale e quanto dalla pressione sociale, ma una cosa è certa: questi segnali sono un’ottima ragione per continuare a pretendere dalle aziende una crescente consapevolezza del proprio impatto nel mondo.
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