EDITORIALE di Maria Grazia Persico
Oggetto della tavola rotonda era il confronto sul tema logistica sostenibile con annesso punto di caduta su quanto il mercato sia capace e pronto a capire l’importanza del cosiddetto “ultimo miglio”.
- mancata condivisione Valoriale
- percezione e conoscenza diversa del tema sostenibilità
- rispetto/attenzione all’ambiente e meno inquinamento (33,7% del campione);
- tema che andrebbe inserito nelle agende del Governo (7,29% del campione con una punta del 69,4% in coloro che ritengono l’aspetto rilevante e determinante);
- elemento differenziale che avrà sempre più peso (57% del campione), i cui costi andranno suddivisi in egual misura tra tutti gli attori (Stato - aziende - consumatori - 45,5% del campione)
Lato consumatore
Oggi solo il 5,96% sceglie un prodotto anche in base alla sua “sostenibilità”, con un picco del 54,5% nella fascia che gli attribuisce un punteggio compreso tra 6 e 10, mentre i prodotti su cui si presta più attenzione sono - in sequenza - i prodotti alimentari, i prodotti per la casa, i beni durevoli. Base 100, rispetto a qualità, prezzo e marca, la sostenibilità incide nelle decisioni di acquisto per il 10,2%. Il fatto che vi sia ancora molto da fare soprattutto in termini di comunicazione e veicolazione di messaggi coerenti e corretti, lo attesta il 38,3% del campione intervistato che si dice disponibile a riconoscere un prezzo superiore a un prodotto dichiarato sostenibile.
Lato azienda
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