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Secondo Legambiente, gli incendi in discariche e impianti di gestione rifiuti in Italia ammonterebbero a oltre 250 negli ultimi 2 anni. Il WWF chiede al Governo più controlli, per evitare ulteriori disastri.
Lo scorso 3 gennaio l'ennesimo incendio nell'Oltrepò Pavese, questa volta di una struttura industriale in disuso di Corteolona utilizzata come deposito illecito di rifiuti. Ma potremmo anche parlare dello scorso autunno, quando in una discarica di Mortara destinata al trattamento di rifiuti speciali pericolosi divampava un incendio capace di generare fiamme altissime e una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza.
Ecco tornare quindi, concreta e palpabile, la preoccupazione attorno al rischio diossina. Un killer silenzioso, inserito nell'elenco delle sostanze cancerogene per l'uomo da parte dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC).
“La gestione dei rifiuti nel ‘triangolo della diossina’ è, purtroppo una bomba ecologica ad orologeria che va disinnescata al più presto attraverso controlli puntuali e continui che portino al riesame delle verifiche di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e delle VIA rilasciate, aggiornando prescrizioni per tutelare la salute e l’ambiente. È necessario che gli enti pubblici si dotino di personale qualificato in grado di analizzare in modo puntuale le relazioni e gli studi ambientali che vengono presentati dai privati e che le amministrazioni pubbliche dimostrino più coraggio nella difesa dell’ambiente” ha dichiarato il delegato WWF in Lombardia Paola Brambilla, riferendosi all'area compresa fra Mortara, Cortoleona e Parona.
Qui, nel cosiddetto triangolo della diossina, si concentra un alto numero di imprese che lavorano nel settore dei rifiuti e che operano con le verifiche di VIA da più parti considerate troppo modeste.
Secondo Legambiente, peraltro, si tratta di una serie di incendi che ha colpito l'intero Paese: sarebbero oltre 250 negli ultimi due anni i roghi in discariche e impianti di gestione dei rifiuti in Italia.
Alla luce di ciò, il WWF ha lanciato un appello per chiedere al Governo puntualità e severità nell'applicazione dei controlli e verificare, tra le altre cose, i livelli di inquinamento da diossina.
“Dopo le modifiche delle normative sulla VIA è necessario avviare immediatamente i monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, cominciando proprio dalle situazioni limite come quelle del ‘triangolo della diossina’, intervenendo senza fare sconti nei confronti di chi non è a norma. È necessario dare immediata applicazione all’art. 28 del nuovo testo del Codice dell’ambiente che prevede proprio questo genere di controlli. Il WWF chiede al governo di stanziare le risorse adeguate, aiutando gli enti locali ad esercitare la funzione di controllo”.
Un controllo che, vista la posta in gioco, è il minimo sindacale per un Paese che intenda fare della salute pubblica una priorità.
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