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Con l’iniziativa “La Città di Lerici accoglie Sea Shepherd” è stata inaugurata una nuova collaborazione per l’organizzazione no-profit che, proprio quest’anno, festeggia il suo quarantennale dalla fondazione.
Lo scorso 5 maggio, in occasione dell’Ocean Defence Tour, Sea Shepherd ha fatto tappa a Lerici e nel Golfo dei Poeti è sbarcato Peter Hammarstedt, capitano della nave oceanografica “Bob Barker” e protagonista dell’attività che contraddistingue l’associazione di Paul Watson fin dalla sua fondazione: la lotta attiva per la tutela degli oceani e delle specie che li abitano.
Nati da una costola di Greenpeace, che disapprovava i metodi poco ortodossi di Watson, oggi Sea Shepherd ha rafforzato sempre di più le sue collaborazioni con Stati e autorità marine ed è enormemente cresciuta anche dal punto di vista mediatico.
“Non sono più pirati ma corsari. Una sorta di polizia ambientale” ha detto Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici, evidenziando come Sea Shepherd sia oggi non un corpo estraneo che opera in un cono d’ombra lontano dalla legalità ma un organismo che collabora fattivamente con le marine di mezzo mondo.
Vittorio Alessandro, Presidente del Parco delle 5 Terre, ha ricordato a tutti lo stretto rapporto tra uomo e mare, quel mare che, soprattutto in questi tempi recenti così tragici, diventa scenario per la protezione dalla specie umana che lo sceglie come ponte, come via di fuga da guerre e carestie.
"In un spaccato recente tanto critico quanto caotico Sea Shepherd è anche un ottimo esempio sano di ONG intenta alla collaborazione tanto fattiva quanto trasparente con le autorità e le realtà amministrative".
Vittorio Alessandro, Presidente del Parco delle 5 Terre
Anche l’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi ha speso parole d’elogio: “è un’associazione che ci regala soprattutto un esempio positivo. Concretizza i buoni propositi con l’azione, attraverso il coraggio fisico e l’esposizione personale al pericolo”.
Sulla terrazza del castello della cittadina che domina il mare del golfo ligure, ad intervenire è stato anche il capitano Hammarstedt, reduce dai recenti successi ottenuti nei mari davanti alle coste liberiane. Parlando della sua esperienza, ha definito Sea Shepherd, “un’associazione che dà speranza” capace di portare risultati concreti ovunque le sia stato possibile intervenire.
“Misuriamo i nostri successi tra vite salvate e operazioni illegali interrotte”, dice Hammastedt, cercando di trasmettere ai presenti la sua visione di un ambientalismo che traduce sul campo i propri obbiettivi e che porta risultati tangibili come la recente interruzione di ben cinque operazioni illegali nei mari della Liberia.
Svedese, entrato in Sea Shepherd non appena raggiunta l’età minima indispensabile, si è reso protagonista di molte azioni al limite: tra le altre, detiene il record di giorni di inseguimento nella storia della navigazione.
Per 110 giorni ha letteralmente dato la caccia alla famigerata “Thunder”, inseguita anche dall’Interpol. Dall’antartico fino alle coste di Sao Tomè e Principe ha portato alla cattura dell’equipaggio e ha permesso a Sea Sheperd di tessere nuove collaborazioni e di sensibilizzare stati che prima prestavano poca attenzione verso la pesca di frodo e l’overfishing.
Peter Hammarstedt, nonostante la giovane età, è conscio del lavoro difficile che lo aspetta ma ha visto grandi progressi con i suoi stessi occhi. In molte zone del mondo “gli oceani stanno vincendo, grazie alla passione di Sea Shepherd e delle persone che sostengono l’organizzazione”.
Una passione largamente condivisa anche dai presenti alla conferenza, negli sguardi di chi potrà far considerare le acque davanti a Lerici “non più solo come il Golfo dei Poeti ma anche come il Golfo dei Conservazionisti”.
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