“Entro 10 anni si volerà a batterie”: è questa la grande ambizione di Wright Electric, una startup statunitense con sede in Massachusetts, che sta lavorando per la realizzazione di questo progetto.
Secondo la startup, il primo modello di aereo alimentato a batterie dovrebbe essere in grado di sostenere in piena autonomia energetica tratte di 500 chilometri come, ad esempio, Londra-Parigi o Washington-New York. Può sembrare un piccolo tragitto, ma in realtà quell'ammontare chilometrico rappresenta circa il 30% di tutto il traffico aereo.
Da questa considerazione è facile immaginare in che misura un'invenzione di questo calibro rivoluzionerebbe il mondo del trasporto aereo, da sempre in difficoltà quando si tocca la tematica dell'inquinamento. Infatti, a differenza del settore automotive o di quello ferroviario, il settore aereo ha delle criticità oggettive complesse per quanto riguarda l'orientamento verso l'ecosostenibilità.
Diverse aziende hanno provato a virare verso quella direzione, ma finora i progressi non sono molto significativi. I prototipi di aerei a batterie realizzati fino ad oggi immaginavano cabine in grado di accogliere un numero molto ridotto di passeggeri. Nel progetto di Wright Electric, invece, i posti a sedere previsti nel velivolo sono circa 150, quasi quanto un Boeing 737 o un Airbus A320.
Per quanto riguarda l'alimentazione dell'aereo, il co-fondatore della startup Jeff Engle ha dichiarato: “Il nostro piano prevede la realizzazione di batterie modulari di rapido scambio per facilitare la ricarica veloce, in modo tale da mantenere costante l'autonomia del mezzo di trasporto aereo”.
La parte più complessa per la realizzazione del progetto risiede proprio nella durata delle batterie. Per permettere al “Wright One” di volare, infatti, servirebbe una capacità energetica di circa 12mila kilowatt, di cui 7500 necessari solo per l'attivazione del motore. Al momento, però, non esistono batterie capaci di assicurare questa potenza. Senza considerare il problema legato alla sostituzione degli accumulatori per far ripartire gli aerei una volta atterrati.
Tuttavia, se il progresso scientifico avanzerà con questa velocità, ci sono ottime possibilità che Wright Electric riesca nel suo intento, apportando innumerevoli benefici per l'ambiente e per i consumatori.
Tra questi, anzitutto, il taglio drastico di emissioni di gas serra nel nostro ecosistema (circa l'80% in meno) permetterebbe di ridurre sensibilmente l'impatto ambientale del trasporto aereo. In secondo luogo, essendo l'alimentazione del “Wright One” priva di carburante, il costo del biglietto subirebbe una forte diminuzione, a vantaggio del consumatore.
Non solo: i velivoli elettrici sono anche molto silenziosi, e ciò permetterebbe di ridurre l'inquinamento acustico. Le batterie del “Wright One” avranno circa 7 mila cicli di ricarica, così da ottimizzare al meglio il processo di smaltimento e riciclo delle stesse.
Un progetto utopico e irrealizzabile? Non proprio: molte realtà con un'alta credibilità stanno dando fiducia al progetto. Basti pensare che Wright Electric è sostenuta da Y Combinator, il più grande incubatore di startup della Silicon Valley, da cui sono usciti colossi come Dropbox e Airbnb.
Anche Chip Yates, famoso inventore e pilota, è un fervente sostenitore dell'ambizioso progetto e dei velivoli ad alimentazione elettrica. Per quanto riguarda le compagnie aeree, EasyJet si è già dichiarata interessata a questa innovazione. “Abbiamo mantenuto i contatti con la Wright Electric e siamo interessati a questa tecnologia”, ha dichiarato alla BBC un responsabile della compagnia.
Dunque, non ci resta che attendere gli sviluppi di questo progetto che potrebbe rivoluzionare, nel giro di dieci anni, il mondo del trasporto aereo.
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