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Sfilare, condividere esperienze, allargare il proprio bagaglio culturale e sviluppare la propria sensibilità verso i temi della scienza e dell’ambiente. Earth Day, il Pianeta ci chiama a raccolta.
Anche il 22 aprile di quest’anno si celebrerà la Giornata Mondiale della Terra e quasi un miliardo di persone parteciperà a sfilate, manifestazioni, conferenze ed eventi per ricordare a tutti l’importanza della ‘casa comune’.
Nel 1962, quando il senatore Gaylord Nelson ideò il primo “teach-in” sulle criticità ambientali, pochi avrebbero immaginato che quel singolo evento sarebbe poi diventato un appuntamento celebrato annualmente in tutto il mondo.
A seguito del disastro ambientale della Union Oil, che sversò in mare 12 milioni di litri di petrolio, nel 1969 l’Earth Day prese definitivamente forma e, spinti dalle parole di Nelson, “tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa del Pianeta.
Ufficializzato nel 1970, contribuì fin da subito a dare voce alle iniziative ambientali nel mondo e condusse le nazioni fino alla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile di Rio de Janeiro nel ’92.
Le cose cambiano in maniera incredibilmente repentina nel mondo di oggi e così, se l’anno scorso la marcia si snodò per dare peso fisico alle parole dell’enciclica Laudato Si’ e terminò con un collegamento con New York per la ratifica di COP21, tra pochi giorni, la quarantasettesima edizione sembra non poter assumere altro che un forte carattere di protesta.
É il primo Earth Day dell’era Trump, il primo a svolgersi sotto gli occhi di un presidente degli Stati Uniti manifestamente negazionista sul tema del cambiamento climatico, deciso a far ritirare gli USA dall’accordo di Parigi e già intento a smantellare le politiche ambientali varate da Barack Obama.
L’oscurantismo del nuovo inquilino della Casa Bianca si è manifestato anche attraverso imponenti tagli alla ricerca ed un sostanziale depotenziamento dell’EPA (Environmental Protection Agency) che ha di fatto imbavagliato tutte le attività di progresso e divulgazione scientifico-ambientali.
Non è quindi un caso se in occasione dell’Earth Day di quest’anno si svolgerà in contemporanea la March for Science. Con lo slogan “Science, not silence”, gli studiosi di tutto il mondo e le persone che intendono supportarli manifesteranno in difesa della scienza.
“Un governo americano che ignora la scienza, per perseguire agende ideologiche, mette in pericolo il mondo”, si legge sul manifesto dell’organizzazione. “Il tentativo tutt’ora in atto di caratterizzare i risultati delle ricerche scientifiche come una mera opinione di parte, che ha dato al Governo Federale statunitense la legittimità di rifiutare l’evidenza scientifica, è un problema urgente e critico. È arrivato il momento, per le persone che supportano la ricerca scientifica, di prendere posizione pubblicamente”.
A Roma, le iniziative per l’Earth Day si svolgeranno dal 21 al 25 aprile, cinque giorni durante i quali, presso il Villaggio della Terra (Terrazza del Pincio e Galoppatoio di Villa Borghese), verranno organizzati dibattiti e convegni con interventi di scienziati, divulgatori e artisti per difendere le cause dell’ambiente e della ricerca.
Sabato 22 non mancherà l’occasione per partecipare alla Marcia per la Scienza che partirà dal Pantheon alle 16 per terminare circa un’ora dopo in piazza Campo de’ Fiori, al cospetto della statua di Giordano Bruno, emblema della forza della ragione.
Sulla pagina di Earth Day Italia è possibile visualizzare tutte le città coinvolte e gli eventi organizzati in modo da poter aderire attivamente in qualunque parte d’Italia ci si trovi.
Un’occasione non solo di partecipazione ma anche e soprattutto di scambio e di crescita culturale da non perdere.
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