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Avviato un piano per il cofinanziamento delle misure messe in atto da Comuni, Città Metropolitane e Regioni a sostegno di trasporti collettivi e/o a basso impatto. Prevista una disponibilità complessiva di oltre 11 milioni.
Sul tema delle misure straordinarie per la mitigazione delle emissioni di polveri sottili da traffico veicolare, negli ultimi anni sono stati adottati numerosi provvedimenti finalizzati a regolarizzare misure preventive da mettere in atto a scala locale; giusto per citare i più importanti, al D.Lgs. n. 155/2010 con il quale è stata attuata la direttiva 2008/50/CE, che ha istituito un quadro normativo unitario in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria, hanno fatto seguito l’accordo di programma sottoscritto il 19 dicembre 2013, per l’adozione coordinata e congiunta di misure per migliorare la qualità dell’aria nel bacino padano (da tempo in cima alla black list della Comunità Europea per il numero di giorni consecutivi di sforamento dei valori limite delle PM10) e il protocollo d’intesa sottoscritto il 30 dicembre 2015 per migliorare la qualità dell’aria, incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica.
Di recente, si è aggiunto uno strumento in più a sostegno degli enti locali impegnati a combattere il superamento dei valori limite di polveri sottili e altri inquinanti da traffico veicolare. Si tratta del decreto direttoriale 22 novembre 2016, n. RIN-DEC 125, a firma dal direttore generale della direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento (Rin) del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che ha definito un programma di cofinanziamento degli interventi urgenti finalizzati a gestire le situazioni critiche caratterizzate da superamenti continui di PM10.
Il programma, che era stato ufficialmente attuato con un precedente decreto direttoriale (D.M. n. 316/2016), è rivolto ai Comuni, alle Città Metropolitane il cui numero di abitanti risulti superiore alle 100.000 unità e alle Regioni. Lo scopo è quello di coprire parte dei costi sostenuti, a partire dal 1° dicembre 2015, per fare fronte alle emergenze determinatesi a seguito del superamento continuativo, per almeno 5 giorni consecutivi, dei valori limite del materiale particolato PM10.
Il cofinanziamento, la cui disponibilità complessiva ammonta a oltre 11 milioni di euro, riguarda solo le spese straordinarie o i minori introiti causati da esse e si applica solo laddove non siano già applicate altre forme di finanziamento. Esempi di azioni cofinanziabili sono l’erogazione del servizio di noleggio di auto elettriche a tariffe agevolate, l’organizzazione di percorsi a piedi o spostamenti tramite navette per gruppi di studenti o lavoratori sulle tratte casa-scuola e casa-lavoro e il sostegno al telelavoro. Non rientrano, invece, tra le voci ammesse a cofinanziamento, ad esempio le spese per la riparazione di veicoli o impianti e le spese per consulenze.
In ogni caso, l’importo del cofinanziamento non potrà superare la soglia dei 2.000.000 a soggetto e dovrà coprire al massimo il 60% delle spese sostenute; questa percentuale potrà essere portata all’80% per le aree oggetto di procedura di infrazione o, comunque, sottoposte a giudizio della Corte di Giustizia delle Comunità europee, per violazione dei limiti giornalieri previsti dalla legislazione.
Per accedere ai rimborsi gli enti interessati devono presentare domanda al Ministero dell’Ambiente, allegando la descrizione degli interventi messi in atto e la relativa documentazione contabile finalizzata a dimostrare le maggiori spese sostenute e/o i minori introiti. Dal momento della ricezione, il Ministero ha 60 giorni per comunicare l’approvazione o meno del cofinanziamento, ma può essere anche prevista una proroga in caso si renda necessaria un’integrazione della documentazione presentata.
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