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Il Massachusetts Institute of Technology di Boston ha sviluppato un software che mostra graficamente la copertura di verde delle grandi città del mondo. Il progetto Treepedia, guidato dall'italiano Carlo Ratti, si serve dell'analisi di Google Street View per attuare politiche ambientali volte a contrastare l'inquinamento urbano.
Che gli alberi siano strumenti preziosi per purificare l'aria e aiutare a regolare la temperatura non è un mistero, né una novità. E allora perché non fare in modo che ce ne siano abbastanza per garantire un adeguato tasso ecologico nelle grandi città, troppo spesso preda di smog e fenomeni di surriscaldamento anomalo? Al MIT, Massachusetts Institute of Technology di Boston, si sono posti la domanda e si sono dati una risposta chiamata Treepedia.Il progetto, guidato dall'italiano Carlo Ratti, è stato sviluppato all'interno del Senseable City Lab e consiste in una sorta di enciclopedia interattiva che, basandosi sui dati di Google Street View, mostra in una mappa la copertura di verde di alcune aree metropolitane del mondo. L'argomento è prioritario, tanto che nel 2015 la stessa Agenda Globale sul Futuro delle Città del World Economic Forum's (WEF) ha incluso l'accrescimento del tasso di verde nella lista delle dieci più importanti iniziative urbane a livello mondiale.
Treepedia si propone di fornire gli strumenti per soddisfare questa esigenza. Green View Index (GVI) è il nome evocativo del parametro che censisce, strada per strada, gli alberi presenti e misura la percezione del verde urbano nelle aree prese in esame.
La semplicità visiva del sistema fa sì che l'impatto sia immediato: i punti corrispondenti alle concentrazioni di alberi diventano infatti chiazze colorate (dal verde, indicatore della buona salute della zona, al marrone, rivelatore della necessità di un incremento) che mostrano la loro quantità e distribuzione. Ma non solo. Addentrandosi nella mappa si può scoprire e vedere con i propri occhi, grazie all'ausilio di Google Street View, a quale specie appartiene ciascuna pianta. Le uniche aree che risultano scoperte- questo il limite attuale dell'iniziativa- sono quelle in cui l'occhio di Google non arriva.
Boston, New York, Los Angeles, Seattle, Sacramento, Vancouver, Toronto, Londra, Parigi, Amsterdam, Ginevra, Torino, Tel Aviv: queste le città coinvolte, per ora, nel progetto sperimentale, il cui obiettivo è partire dal confronto e dalla condivisione di punti forti o mancanze per attuare politiche di rinfoltimento ove necessario. In un circolo virtuoso di esperienze che punta al coinvolgimento diretto e progressivo dei cittadini che, almeno nei piani, grazie all'open source sono destinati a diventare soggetti attivi accanto alle amministrazioni locali.
“La salute degli alberi nelle città non è mai stata così importante come oggi” ha dichiarato Carlo Ratti, “e con un indice numerico che compari le diverse situazioni si possono incoraggiare autorità e residenti a prendere iniziative per proteggere e promuovere la loro copertura". Secondo l'esperto e team leader dello studio, insomma, Treepedia ha le carte in regola per “diventare un social network che collega le persone agli alberi”: con tutti i risvolti a catena che questa particolare connessione può creare.
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