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I dati emersi dal primo bollettino della sostenibilità promosso da EMG Acqua e Nonsoloambiente sconfessano in maniera chiara le visioni ottimistiche dei più sedicenti esperti della materia: poco male, significa che molto ancora si può e deve fare per una vera alfabetizzazione sulla sostenibilità.
Lo scorso 29 novembre, nella sede del Gruppo VéGé, si è alzato il sipario sul primo numero del bollettino della sostenibilità e le sorprese (per chi?) non sono mancate. Nello snocciolare con dovizia di particolare tutti i dati Fabrizio Masia, direttore della ricerca, non ha mancato di rimarcare più volte come molto ci sia da fare da parte delle aziende affinché la sostenibilità arrivi ad essere un punto focale dell’agenda del paese Italia.
Dalla ricerca condotta su un campione di 2000 individui adulti, rappresentativo della popolazione residente in oltre 700 comuni italiani, è emerso che il 48% degli italiani pone attenzione all’impatto ambientale e sociale di un prodotto o servizio che acquista, con una maggior sensibilità da parte degli over 35. Il dato che più fa riflettere è che solo il 28% del campione intervistato - prevalentemente la popolazione con istruzione superiore e residente al centro-nord - ha letto o sentito parlare di sostenibilità, riconducendola nella maggior parte dei casi ad aspetti meramente ambientali.
Nonostante ciò i cittadini riconoscono in prospettiva la straordinaria portata della sostenibilità in termini comunicazionali o di reale creazione di valore, ritenendo che dovrebbe essere inserita nell’agenda politica del governo nazionale.
Passando ai processi di acquisto si nota come l’impatto ambientale dei prodotti sia un elemento preso in considerazione da meno della metà degli intervistati; tra le categorie invece più soggette ad una valutazione sostenibile il 32% degli intervistati indica i prodotti alimentari e il 26% i prodotti per la casa. La sostenibilità rimane invece driver secondario nel processo di acquisto, surclassata dai sempreverdi qualità e prezzo. Il 40% degli intervistati - prevalentemente over 55, lavoratori autonomi e pensionati, per lo più distribuiti nel Centro e Nord Ovest - si dichiara comunque disponibile a riconoscere un prezzo superiore ad un prodotto sostenibile.
La ricerca termina con un focus sulle aziende: solo un terzo degli intervistati ritiene le imprese italiane realmente sostenibili e solo un 2% dichiara di conoscere alcune realtà virtuose tra queste.
Insomma, che dire? Pare che la narrazione finora promossa pare caratterizzarsi indubbiamente per passione e impegno, ma da un assai limitato empirismo. Il bollettino nasce soprattutto per questo, per un racconto quanto più fedele e aderente alla realtà e un’informazione etica.
Nella foto: Davide Arduini (Presidente Acqua Group), Fabrizio Masia (Direttore Generale EMG Acqua), Maria Grazia Persico (Direttore editoriale nonsoloambiente.it e titolare MGP & Partners).
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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