Dalla terra al carrello: in Brasile arrivano gli orti nei supermercati
Sostenibilità

Dalla terra al carrello: in Brasile arrivano gli orti nei supermercati

La catena brasiliana di supermercati Zona Sul ha ricreato l'esperienza dell'orto nel punto vendita, dove i consumatori possono scegliere le verdure direttamente dalla terra. La strategia ha portato a un aumento delle vendite di ortaggi del 18%.

Altro che scaffali o banchi frigo, all'interno dei punti vendita di una catena brasiliana di supermercati è possibile scegliere la verdura per cena direttamente dalla terra. Dall'orto al carrello: il cliente, trasformatosi in un istante in attento contadino, può aggirarsi tra insalata, cipolle e aromi e chinarsi a raccogliere ciò che gli serve dal terreno. L'esperimento, realizzato dal marchio Zona Sul in collaborazione con l'agenzia creativa WMcCann, si chiama “Orto del Fresco” e ha come scopo dichiarato quello di comunicare la necessità di introdurre una maggiore quantità di ortaggi nella propria dieta, prediligendo alimenti freschi, locali e coltivati in modo sostenibile.

Messaggio ricevuto, stando ai risultati raggiunti finora durante la sperimentazione: i dati rivelano infatti un aumento del 30% di preferenze da parte dei consumatori nei confronti del reparto verdura, e un 18% di incremento nelle vendite di questi prodotti. L'illusione dell'esperienza-orto paga, dunque, per quanto molto ci sarebbe ancora da fare per trasformare quello che al momento è un ben riuscito concept comunicativo in realtà. “Non potevamo far crescere i prodotti nel supermercato perché così non saremmo riusciti a garantirne la qualità” ha dichiarato Nicolás Romanó, direttore creativo della WMcCann. “Il processo di posizionamento in terra è molto delicato. Per questo ci siamo ingegnati nel realizzare un buon sistema di logistica e mostrare ogni giorno prodotti freschi al pubblico”.

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Alcuni orti, questa volta verticali, si trovano anche in appositi corner di un supermercato di Berlino (Metro) grazie a una sperimentazione condotta dalla start-up Infarm. In questo caso, l'esperienza è meno tradizionale: le piante sono posizionate all'interno di un futuristico cubo trasparente, coltivate con acqua e lampade a LED, mentre micro-sensori monitorano la crescita delle piante, elaborando in tempo reale dati sul loro stato di salute.

Quali dunque i prossimi passi per trasformare il supermercato, da molti considerato come luogo privilegiato per le spese quotidiane, in uno spazio che non escluda la riflessione e all'educazione alimentare? Quanto pagherebbe, in termini di credibilità e vendite, investire in esperti o tecnologie che siano in grado di garantire la qualità di prodotti coltivati in sede e informare correttamente i consumatori sugli alimenti freschi che riempiono il loro carrello?

Alle catene sedicenti green e smart la sfida di risolvere il quesito, forti di dati che mostrano come la sostenibilità sia ormai un requisito irrinunciabile per molti consumatori interessati ad abbattere il più possibile la filiera per ottenere prodotti tracciabili e sicuri. Con un ulteriore risvolto tutt'altro che trascurabile: la possibilità di tagliare su emissioni, consumi e costi ambientali ed economici, riducendo drasticamente il trasporto su gomma della grande distribuzione.

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