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Oggi il sen. Marinello, presidente della XIII Commissione Ambiente, illustra i risultati della Consultazione pubblica promossa negli scorsi mesi.
Ne avevamo scritto nelle scorse settimane, registrando anche le attese e i commenti di alcuni degli attori dell’economia circolare italiana, uditi dalla Commissione parlamentare. Ricordiamo a beneficio di chi non avesse seguito attentamente l’iter che la consultazione - ispirata dal pacchetto di misure sull'economia circolare, presentato dalla Commissione europea il 2 dicembre 2015 - si è articolata in un ciclo di audizioni in Commissione con il deposito di contributi da parte dei soggetti uditi e, contemporaneamente, nella somministrazione di questionari sui documenti di cui si compone il pacchetto europeo. La consultazione si è aperta il primo febbraio 2016 e si è conclusa il 31 marzo scorso rivolgendosi a tutti coloro che intendessero partecipare al processo decisionale con osservazioni sul merito delle proposte legislative.
Oggi in contemporanea all’evento romano vi possiamo fornire i primi dati emersi da questo processo partecipativo.
Si apprende che nell’ambito della Consultazione si sono svolte 21 audizioni informali in Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, mentre 30 sono stati i portatori di interesse che hanno risposto ai questionari, 17 sono le memorie depositate in audizione e 8 i documenti trasmessi, per un totale di 55 contributi.
Nel dettaglio gli stakeholder coinvolti sono stati:
- 2 Regioni;
- 10 Fondazioni, Università, Centri studi, Società di consulenza;
- 25 Federazioni e Associazioni rappresentative di categorie produttive;
- 9 Consorzi;
- 2 Associazioni di consumatori;
- 5 Imprese private;
- 2 Cittadini.
Dal dialogo con questo composito universo di portatori di interesse emergono alcune criticità tra cui: un’inadeguata attenzione al tema della raccolta differenziata - non resa ancora obbligatoria; una ancora poco chiara definizione di termini quali rifiuti urbani, sottoprodotti etc; infine la necessità di chiarire puntualmente le responsabilità e i costi di gestione delle risorse giunte a fine vita.
Altri elementi migliorabili in riferimento ai profili applicativi delle proposte del pacchetto a livello nazionale sono tra gli altri:
- Mancanza di sistemi adeguati di gestione dei rifiuti;
- Scarsa operatività del Sistri;
- Obsolescenza di alcune disposizioni;
- Limitazione della raccolta differenziata a cinque categorie di rifiuti, con risultati non omogenei a livello territoriale;
- Scarsa chiarezza del quadro informativo, tale da ingenerare difficoltà per i cittadini nella gestione dei rifiuti.
Ora la risoluzione - una volta approvata dalla Commissione Ambiente del Senato - sarà trasmessa alla Commissione europea nel quadro del dialogo politico e costituirà atto di indirizzo al Governo per i negoziati in sede di Consiglio dell'Unione europea. Una volta approvata la risoluzione, è comunque intenzione della Commissione medesima di presentare, in audizione a Bruxelles dinnanzi alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo, i contenuti di quanto elaborato in sede nazionale, al fine di trasmettere il senso della presenza istituzionale e la riconoscibilità della posizione italiana sulla materia.
Come ricordavamo nel nostro precedente contributo questa consultazione pubblica “in regime sperimentale” ha costituito l'occasione per la sperimentazione - pur nell'attuale assetto istituzionale e regolamentare - di nuove procedure volte a dare consistenza alle previsioni della riforma costituzionale, oggetto di quesito referendario in autunno - che assegna al Senato un nuovo ruolo di collegamento tra le istanze locali e regionali e le istituzioni europee.
Il sen. Marinello, che ricordiamo essere Presidente della Commissione, ha dichiarato “In occasione della Conferenza interparlamentare ‘Energia, innovazione ed economia circolare’, tenutasi a L'Aja il 3 e 4 aprile 2016, la consultazione pubblica promossa dal Senato è stata apprezzata quale best practice dagli altri Parlamenti dell'Unione europea e in termini lusinghieri si è espresso anche il Commissario europeo per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella. Ciò a dimostrazione della capacità della buona Politica di generare meccanismi virtuosi di rappresentatività, in grado di esprimere in maniera integrata i diversi livelli istituzionali, attraverso un sistema di facilitazione verticale che permette di rappresentarne le istanze, grazie a procedure partecipate e democratiche”.
Insomma, una prima prova brillantemente superata. Ora la partita si sposterà a Bruxelles e bisognerà ripetere la “prestazione” per il prestigio dell’Italia e il benessere dell’intero Pianeta.
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