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Due nuove tasse comunali si nascondono tra le maglie dei provvedimenti legislativi sul fronte dell’economia verde, finendo per pesare sul contribuente attraverso la Tari e attraverso i contributi di sbarco sulle isole minori.
Ogni essere umano dovrebbe rispettare l’ambiente, dopotutto è lo spazio in cui abitiamo. Vivere in un ambiente più sano e con meno rifiuti dovrebbe essere il fine ultimo, ma i mezzi dovrebbero essere altrettanto nobili. In questo senso, esistono dei Comuni che si sono impegnati a cercare una via efficiente nella gestione dei rifiuti. Laddove il livello di raccolta differenziata supera gli standard previsti a livello statale, il tributo potrà essere scontato dal 30 al 70%. Si tratta di una misura che ha come fine quello di disincentivare lo smaltimento dei rifiuti urbani attraverso il deposito in discarica o l’incenerimento senza il recupero di energia.
Ma guardiamo meglio, perché una corretta informazione passa anche dalla trasparenza. La rubrica sulle “misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio”, contenuta nell’articolo 32 del provvedimento di legge 28/12/2015 n.221, mostra cosa succede anche ai Comuni che non hanno raggiunto le percentuali previste per la raccolta differenziata, intervenendo sull’art.205 del d.lgs. n.152/’06 (Codice dell’ambiente).
Nei comuni che non si sono distinti e che non si sono adeguati cosa succede? Ebbene, viene prevista un’addizionale del 20% sul tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dei Comuni. A pagarla, si dice, dovranno essere i municipi. Questo avverrà tutte le volte in cui, a livello comunale o di ATO (Ambito Territoriale Ottimale), non saranno conseguiti gli obiettivi minimi di raccolta. Fin qui tutto bene.
Tuttavia, la relazione tecnica allegata al provvedimento recita: “tale norma non comporta nuovi oneri a carico della finanza pubblica in quanto gli eventuali, maggiori costi a carico dei Comuni dovranno essere recuperati a carico dell’utenza per mezzo dei corrispondenti aumenti della Tari”. Bisognerebbe capire meglio questo passaggio poiché pare proprio che i cittadini di comuni inefficienti dovranno pagare una Tari più salata.
Stessa complicazione riguarda un secondo nuovo tributo, introdotto dall’articolo 33. Questo articolo conferisce ai Comuni con sede nelle isole minori e per i Comuni nel cui territorio insistono isole minori, il permesso di istituire un contributo di sbarco per i passeggeri che sbarcano sul territorio dell’isola. Si tratta di sbarchi di passeggeri che arrivano sul territorio dell’isola minore tramite “vettori che forniscono collegamenti di linea o vettori aeronavali che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, abilitati e autorizzati ad effettuare collegamenti verso l'isola”.
Tali vettori sono le compagnie di navigazione, le compagnie aeree o soggetti che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali. Sul sito del Senato si legge “al fine di sostenere e finanziare gli interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nonché gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nelle isole minori, il comma 3-bis dell'articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, è sostituito dal seguente”. L’obiettivo è quello di generare un gettito che andrà a finanziare interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientale, turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori.
Il comune dovrà destinare il gettito del contributo per interventi nelle singole isole minori dell'arcipelago in proporzione agli sbarchi effettuati nelle medesime. Il contributo sarà applicato al prezzo del biglietto: si parte da un massimo di 2,50 euro (che potrà essere elevato a 5 euro in via temporanea).
Queste due tasse aiuteranno i Comuni nella corretta gestione dei rifiuti e faranno sicuramente bene all’ambiente. Tuttavia, andranno ad incidere sul portafoglio del contribuente con alcune differenze: la tassa sugli sbarchi verrà saldata attraverso un contributo e, quindi, sarà uguale per tutti coloro che sbarcheranno su un dato territorio; la tassa sulla raccolta differenziata, invece, sarà attribuita solamente ai residenti del singolo Comune non virtuoso.
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