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Ambiente
Le iniziative promosse da ANACI mirano a introdurre la raccolta differenziata degli oli alimentari e a sostituire le vecchie lampadine con l’illuminazione a led negli spazi comuni condominiali.
Installazione delle illuminazioni a led negli spazi comuni e introduzione di un contenitore per la raccolta differenziata degli oli alimentari. Queste le due novità per i condomìni promosse da ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) al fine di ridurre l’impatto ambientale nel segno di una maggior efficienza economica.
In Italia, ogni anno, si consumano circa 25 kg di olio pro capite e, dopo le cotture, i residui di oli e similari tendono a essere gettati nello scarico dei lavandini. Il danno ambientale è smisurato: non soltanto si inquina la falda acquifera, sprecando la potabilità di milioni di litri d’acqua, ma si formano anche tappi e depositi nelle condutture, rendendo necessaria una manutenzione – e un esborso - per far riprendere il regolare scorrimento dei liquidi. Al momento, l’unico modo per disfarsi correttamente degli oli esausti è portarli nelle apposite riciclerie o in 8 specifici punti vendita della grande distribuzione organizzata.
“La quantità di materiale da smaltire è enorme e fornire una soluzione concreta a questo grave problema è una priorità” – commenta a Nonsoloambiente il Presidente di ANACI Milano, Leonardo Caruso – “contiamo di poter iniziare a sperimentare la raccolta nei condomìni entro la metà del 2016”. Affinché ciò sia possibile, tra una decina di giorni ci sarà un incontro tra ANACI Milano e il Responsabile Operativo di Amsa, Mauro De Cillis, in cui verranno studiate le modalità di erogazione del servizio e individuate le palazzine dove effettuare un test di prova.
Anche il Comune di Milano, tramite l’ Assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, ha già dato piena disponibilità a collaborare per “promuovere attività e comportamenti virtuosi nei condomìni”. Certo non mancano le criticità, perché per ospitare ulteriori contenitori è necessario che le abitazioni abbiano spazi predisposti delle giuste dimensioni e, considerato l’ingente volume di residui, anche la logistica del ritiro dovrà essere ben studiata. Ma il progetto si farà.
L’installazione delle illuminazioni a Led, invece, non è strettamente connessa al Comune di Milano, sebbene il capoluogo lombardo – divenuto la prima città grande italiana totalmente illuminata a led - faccia da banco di prova per la regione e l’intero territorio nazionale. “La nostra proposta è già in atto e coinvolge direttamente gli amministratori” – commenta a Nonsoloambiente Claudio Bianchini, Presidente Anaci Lombardia, - “ saranno loro in prima persona a sensibilizzare i condòmini sul tema, i quali avranno l’ultima parola per scegliere se ammortizzare o meno la spesa”.
Con la sostituzione delle vecchie lampadine, infatti, si prospetta una riduzione del 30% dei costi della bolletta e, essendo il Led privo di gas nocivi e sostanze tossiche, un calo rilevante dell’inquinamento. Un forte impegno per migliorare la sostenibilità della città, dunque, che confida nella sensibilità civica e morale dei singoli cittadini per essere messo in pratica con successo.
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