Inquinamento da plastica, arrivano i batteri spazzini

Inquinamento da plastica, arrivano i batteri spazzini

 

 

Contro l’inquinamento da plastica arrivano i batteri “spazzini”. Questa la scoperta di Bioclean, una squadra di ricercatori provenienti da tutto il mondo finanziata dall’Ue e diretta da un italiano.I batteri in questione sono dei microorganismi prelevati da luoghi inquinati e discariche in grado di detossificare e scomporre la plastica. Combinati con sostanze chimiche, sono stati sperimentati su materie plastiche con risultati positivi. Il progetto è partito nel 2012 sotto la guida del professor Carlo Fava, biotecnologo dell’Università di Bologna. All’inizio la squadra di ricercatori ha operato in laboratorio e in seguito-vista l’efficacia- su scala industriale. Il luogo dell’esperimento è stato il centro comunale di compostaggio di Chaina, una cittadina dell’isola di Creta. Lì batteri e funghi sono stati testati su rifiuti in PVC, polistirene e polipropilene. Le promesse sono state mantenute, tanto che dopo qualche tempo i materiali hanno presentato valori meno tossici e dimensioni più piccole rispetto a prima.

 

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Oggi l’inquinamento da plastica rappresenta una seria minaccia per il pianeta e per gli esseri viventi. Il primo fattore di inquinamento è rappresentato dalla sua fabbricazione, visto che con la raffinazione del petrolio rilascia sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente. Il secondo è legato alla vita della flora e della fauna, dato che molti rifiuti vengono abbandonati in laghi o mari. Siccome è quasi impossibile pensare di eliminare del tutto la plastica, oggi si cercano soluzioni sostenibili per gli scarti. Ad esempio il recupero, il riciclo o la combustione per produrre energia.

Come è noto la plastica non è biodegradabile e quindi i suoi effetti inquinanti rimangono. Con la scoperta di Bioclean si spera di fare sempre più passi avanti. Oltre che a ridurre l’impatto sull’ambiente, i batteri-“spazzini” sono un’innovazione anche per la tecnica e l’economia. Si tratta infatti di un nuovo modo di combattere l’inquinamento rispetto a quelli tradizionali che in futuro può portare a nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Un’invenzione che dimostra la presa di coscienza ( e le nuove opportunità) circa i problemi dell’ambiente. Il tutto a guida italiana.

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