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Secondo UE ed European Disability Forum, il capoluogo lombardo è risultato essere la migliore smart city d’Europa nel rendere edifici, spazi e trasporti pubblici accessibili agli individui con disabilità motorie.
Il 2015 volge al termine, l’Europa si guarda allo specchio, osserva se stessa e cerca di capire se potrà iniziare il nuovo anno con la consapevolezza e la soddisfazione che qualcosa di buono sia stato compiuto. È tempo degli Access City Award 2016, di premiare chi le ha consentito di ritrovarsi bella e accogliente, al passo con i tempi e con le esigenze fondamentali dei cittadini. E il premio per la smart city più accessibile d’Europa viene conferito a Milano, perché proprio il capoluogo lombardo ha saputo rispondere più degli altri alle sfide e alle aspettative che si è trovato ad affrontare.
Per accessibilità si intende la promozione dell’innovazione sociale in grado di consentire a tutti i soggetti con disabilità motorie di accedere ad edifici, spazi e trasporti pubblici senza alcuna limitazione, andando così a impattare sull’intero tessuto urbano e favorendo il coinvolgimento dei cittadini in attività sociali, politiche e culturali indipendentemente dalla loro condizione fisica.
La premiazione si è svolta l’8 dicembre a Bruxelles dopo il vaglio di una commissione costituita da UE e European Disability Forum. A sancire la vittoria milanese sono stati vari progetti approvati dal Peba, il Piano Locale per l’Eliminazione delle barriere architettoniche, per cui il Comune era arrivato a pianificare e spendere quasi 100 milioni di euro tra interventi e contributi. Un investimento rivelatosi funzionale ed efficace e un risultato che è motivo d’orgoglio per il Sindaco uscente, Giuliano Pisapia, il quale si è dichiarato soddisfatto che “la nostra città sia stata scelta come esempio dell’impegno su un fronte così importante come quello della disabilità”.
Battute tra le altre finaliste la francese Tolosa e la tedesca Wiesbaden – al Premio potevano partecipare tutte le città Europee con più di 50.000 abitanti - il rapporto ufficiale degli Access City Award rivela come la vittoria sia arrivata grazie a “un impegno a promuovere l’impiego di persone con disabilità e a supportare la vita dipendente” o ancora “il raggiungimento di standard che non supportino soltanto accessibilità e usabilità degli edifici, ma mirino anche a progettare prodotti e spazi in modo da essere utilizzati dal più vasto range di persone possibili, rispettando i criteri di Progettazione Universale”.
Milano continua così non solo a confermarsi come smart city di riferimento entro i confini nazionali, ma anche esempio virtuoso dell’intero continente nell’ottica di una città in perenne sviluppo tecnologico, sostenibile e, soprattutto, umano. E se Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali, nel commentare il premio ha sottolineato come “Milano non sia ancora una città completamente accessibile, ma c’è sicuramente stato un cambio di passo per rendere la città pienamente inclusiva”, si spera che anche i diretti interessati, ossia tutti gli individui con disabilità motorie, stiano effettivamente avendo riscontri pratici dell’impegno tecnico e progettuale che è stato valorizzato.
Foto: Direzione generale per l'occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità della Commissione Europea
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