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Il piano riguarda in particolare i centri urbani come Genova, Milano e Padova e premia le amministrazioni con progetti già in stato avanzato. 600 milioni sono quelli già disponibili, i mancanti arriveranno nei prossimi mesi.
Il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti lo aveva annunciato a maggio ed ora è arrivato: presentato ieri a Palazzo Chigi il piano da 1,2 miliardi di euro per combattere il dissesto idrogeologico. Galletti sottolinea che si tratta di "Un piano vero, con soldi veri, risorse già spendibili da domani (...) un piano da 1 miliardo e 200 milioni, ma oggi le risorse disponibili sono di 600 milioni, le altre arriveranno nei prossimi mesi".
Il piano riguarda in particolare opere in città che sono già state colpite da calamità naturali: i primi interventi finanziati sono a Milano, Padova, Venezia, Genova, Firenze, Bologna, Cesenatico, Pescara e Olbia. La città che riceve maggiori risorse è Genova (323,5 milioni), seguita da Milano (122 milioni) e Padova (93,3 milioni).
Il ministro Galletti sottolinea poi le necessità che la questione dissesto idrogeologico non sarà di immediata risoluzione ma anzi sarà necessario occuparsene ben oltre la legislazione corrente. "Nessuno pensi che questo possa risolvere il problema del dissesto idrogeologico in Italia. Noi davanti abbiamo un lavoro lunghissimo".
Il particolare persistere del problema è largamente dovuto al fattore "cambiamenti climatici" che in questi anni sta preoccupando e mettendo in allerta le nazioni di tutto il mondo: "Nel clima comincia ad esserci qualcosa di anomalo rispetto al passato che ci impone un maggior sforzo, un maggior intervento, perché dobbiamo preparare il nostro territorio ad eventi climatici più forti che in passato. La progettazione del territorio da rivedere, le opere che fino ad oggi hanno funzionato rischiano di non funzionare più".
Fondamentale dunque rivedere la progettazione del territorio in base alle nuove esigenze. Come sottolineato dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio "scontiamo errori di pianificazione urbanistica eseguita senza calcolare l'impatto dei cambiamenti climatici. Ora serve una cura più intelligente, costante, quotidiana. Questo piano vuole darsi un orizzonte per non piangere più vittime e affrontare subito le emergenze" ed è inoltre necessario "recuperare il lavoro perso del passato. Della vecchia programmazione rimangono da spendere 1,8 miliardi di euro. Contiamo di recuperarli nel 2016".
La priorità d'intervento è stata data ai grandi centri metropolitani ed alle amministrazioni (Comuni e Regioni) che abbiano già progetti in stato avanzato. Seguirà la presentazione di un piano per i piccoli centri colpiti da frane ed alluvioni per evitare che quello che è successo nel Cadore si verifichi nuovamente.
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4 Novembre 2024Iscriviti alla nostra Newsletter!
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