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La bioedilizia utilizza materiali naturali per la costruzione di edifici a zero impatto. Intervista a Tiziana Monterisi, CEO di Novacivitas, che ci spiega i parametri dell'Edilizia di Svolta e i vantaggi dell'uso della paglia di riso in architettura.
Un'architettura sostenibile, a zero impatto ambientale, è possibile grazie all'idea innovativa di convertire a uso edile materiali naturali vecchi quasi quanto il mondo. Il riso, ad esempio: presente nell'alimentazione dei cinque continenti, più della metà della popolazione mondiale lo utilizza come fonte di nutrimento principale. Non si può dire lo stesso della paglia di riso, tradizionalmente considerata uno scarto.
E' proprio qui che si inserisce l'Edilizia di Svolta di Novacivitas- Nuovi Organismi di Vita Abitativa, società specializzata in ricerca, progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici con materiali di origine naturale o riciclati, che interviene a rivalutare la paglia di riso fino a elevarla a materiale da costruzione. Abbiamo rivolto qualche domanda all'architetto Tiziana Monterisi, CEO dell'azienda e responsabile dell'ufficio architettura di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, che ha gentilmente accettato di soddisfare le nostre curiosità.
Quali sono gli utilizzi del riso nell'edilizia di svolta e quali vantaggi comporta?
La paglia di riso, oltre ad essere molto più economica di mattoni e cemento, è idonea a una nuova idea di costruire sostenibile. Ottima per il conseguimento dell'efficienza energetica, la balla ha una forte capacità isolante grazie a un basso valore di trasmittanza termica (pari circa a 0,04 W/m2K). E' un elemento costruttivo capace di garantire la perfetta traspirabilità delle pareti in cui viene utilizzata e di evitare, pertanto, fenomeni di condensa superficiale. È biodegradabile, annualmente rinnovabile, maneggiabile con facilità e presenta costi ridotti in termini di energia combustibile per la raccolta, l'imballaggio e il trasporto in cantiere (energia "grigia"). Infine, è un materiale capace di ridurre le emissioni nell'atmosfera.
"Coltivare la Città" e "organismi di vita abitativi". In che modo queste espressioni possono trovare spazio nel campo dell'edilizia?
L'abitazione è considerata cosa viva, parte della natura, punto di incontro tra l'uomo e il mondo che lo circonda. La paglia è utilizzata come materia prima e primaria per realizzare "nuovi organismi di vita abitativa": strutture che imitano il più possibile gli ecosistemi naturali, in grado di auto-mantenersi diventando così "case attive" ad emissioni zero, capaci di produrre più energia rispetto a quella consumata. "Coltivare la città", allo stesso modo, assume un significato di riflessione, ma anche di proposta concreta sull'urgenza di rigenerare le città a partire dall'uomo e dal suo rapporto con la natura. Dall'agricoltura riparte una nuova architettura responsabile che non cementifica, ma porta con sé la terza rivoluzione industriale, energetica, sociale, ambientale e alimentare.
Avete già in cantiere progetti di costruzioni che prevedono l'utilizzo del riso?
A breve partiranno alcuni progetti di ristrutturazione di edifici esistenti, recuperati con l'utilizzo delle balle di paglia, ma anche cantieri con nuove costruzioni che edificheremo con telai portanti in paglia e legno. Tra i progetti più grossi, la realizzazione di un nuova urbanizzazione a Salussola (Biella): 12 unità abitative in paglia e legno per garantire una gestione integrata e distribuita dell'energia, del trattamento degli scarichi e dei rifiuti.
State quindi riscontrando interesse da parte del pubblico nei confronti di questo innovativo modo di intendere l'edilizia?
L'attività, cominciata nel 2010, sta ottenendo un riscontro favorevole a livello globale. La nostra realtà, ancora in crescita, si inserisce in un movimento architettonico attivo da parecchi anni e già affermato in diverse realtà europee come la Francia, la Germania e l'Austria. In termini generali, chi oggi in Italia si approccia alle costruzioni in paglia lo fa a seguito di un percorso e di un modo di pensare già affine alle tematiche della sostenibilità e dell'ecologia come stile di vita. Lo sforzo che stiamo facendo come impresa è quello di sdoganare a livello comune le pratiche di bioedilizia e dell'utilizzo dei materiali naturali.
L'obiettivo è dunque uno solo: generare il seme di un'evoluzione culturale che, partendo da un chicco di riso, attecchisca nelle nostre case, nelle nostre città e nel nostro modo di intendere l'abitare.
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