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È sempre più importante costruire edifici a basso impatto ambientale. Di "green building" ne sa qualcosa il Messico, che ad Expo ha realizzato il padiglione più sostenibile.
In tema di smart city e sostenibilità ambientale si sente sempre più spesso parlare di "green building" o "bioarchitettura", ovvero la realizzazione di edifici e complessi architettonici a basso o ridotto impatto ambientale.
Anche ad Expo 2015 l'architettura dei padiglioni rispetta l'ambiente. Proprio qualche giorno fa, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente indetta dall'ONU, è stato assegnato il "Towards a sustainable Expo". Il riconoscimento è andato al Padiglione Messico, in quanto ricoperto da una tripla membrana che permette di sfruttare al massimo la luce del sole.
Il Programma "Towards a Sustainable Expo", promosso dal Ministero dell'Ambiente, è un sistema di riconoscimento delle scelte e delle azioni sostenibili messe in campo durante il semestre da tutti i Partecipanti ad Expo Milano 2015: "È un'opportunità per dare visibilità e riconoscimento alle iniziative adottate dai Partecipanti, siano essi Paesi, Organizzazioni non governative, Partners e Concessionari - ha sottolineato il ministro Gian Luca Galletti. L'obiettivo è di fornire ai visitatori esempi concreti di comportamenti virtuosi per l'ambiente, che si possono applicare anche alla partecipazione ad un grande evento".
I parametri di sostenibilità del Padiglione messicano, progettato da Francisco Lòpez Guerra, sono stati valutati da un team di esperti del Politecnico di Milano coordinato dall'architetto Luisa Collina. Tra questi, l'efficienza energetica, l'uso efficace di materiali, la gestione degli sprechi, l'efficienza nella distribuzione dell'acqua e l'impiego delle strategie di riciclaggio.
Oltre al Messico, che si è aggiudicato il riconoscimento per la categoria "Progettazione e Materiali dei Padiglioni", sono state valutate sostenibili anche le strutture di New Holland Agricoltura, Carlsberg Italia e Lavazza.
Nel pieno rispetto dei principi della Circular Economy, Expo 2015 prevede che oltre un terzo dei padiglioni saranno ricollocati. Solo per citare due esempi: il padiglione Monaco verrà riutilizzato in un Paese dell'Africa sub-sahariana e il padiglione di Don Bosco dovrebbe invece diventare una scuola in Ungheria.
È importante sottolineare l'esigenza che edifici e strutture sostenibili trovino spazio anche al di fuori dell'Esposizione Universale, nelle nostre città, le stesse che mirano ad essere sempre più "green" e "smart".
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