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Quali sono i fattori che determinano nel nostro Paese l'andamento delle emissioni di gas serra e in cosa differiscono da quelli degli altri Paesi europei? Lo chiarisce un rapporto dell'Ispra.
In vista della definizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030, l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione Ambientale, ha pubblicato un rapporto in cui vengono analizzati nel dettaglio i fattori che nel nostro Paese determinano l'andamento delle emissioni di gas serra. Ci riferiamo a parametri quali la crescita economica, la composizione del mix di fonti fossili e rinnovabili, l'efficienza di trasformazione e i fattori di emissione dei combustibili.
Lo studio condotto da Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - prende in esame il modo in cui mutano nel tempo i consumi energetici, le emissioni di gas serra e il valore aggiunto dei principali settori produttivi, ovvero l'agricoltura, l'industria e i servizi. Questi indicatori nazionali sono poi stati messi a confronto con quelli dei principali Paesi Europei.
Per valutare il ruolo dei fattori che incidono nella variazione delle emissioni di gas serra sono stati applicati due metodi di analisi: quello della decomposizione e quello della regressione, che consentono di studiare la variazione di un parametro in relazione alla variazione dei suoi fattori determinanti.
Vediamo cosa è emerso dal report, scaricabile a questo link nella versione integrale.
Innanzitutto, è bene sottolineare che la drastica contrazione del PIL e l'aumento della quota di consumi di energia da fonti rinnovabili dal 2007 hanno determinato una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra. Infatti, quest'ultime mostravano un andamento crescente fino al 2004, successivamente si è assistito a un declino molto rapido sino al 2009.
Inoltre, nell'arco temporale che va dal 1990 al 2013 l'aumento delle emissioni è stato generalmente più lento della crescita dell'economia, così come, a partire dal 2003, si è verificata una diminuzione dell'intensità energetica.
Mettendo a confronto l'Italia con gli altri Paesi Europei si nota poi che nel nostro Paese vi è un'alta efficienza di trasformazione energetica e che il rapporto tra consumi finali e consumi di energia primaria in Italia è il più elevato dei principali Paesi Europei.
Possiamo quindi concludere, tenendo conto del fatto che la contrazione del PIL - prodotto interno lordo - ha sempre determinato la riduzione delle emissioni, che in Italia, a causa della forte crisi economica, dal 2008 le emissioni di gas serra si sono ridotte sensibilmente.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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