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Presentata in occasione di Expo, la campagna del movimento Friends of Glass intende sensibilizzare nei confronti del vetro come materiale ideale per il packaging alimentare, grazie alla sua sicurezza e alla sua sostenibilità ambientale.
Da cosa dipende la qualità del cibo? Dagli ingredienti, certo, ma anche dai processi di lavorazione e dal packaging scelto per il suo trasporto e per la sua conservazione. Sottolineare l'importanza di quest'ultimo fattore è l'obiettivo portante della campagna #MapYourTaste, lanciata dal movimento Friends of Glass. La campagna è stata presentata in occasione di Expo e prevede un quiz e un tour in tutta Europa, per sensibilizzare nei confronti di un materiale chiave per la sostenibilità e la sicurezza alimentare.
Il vetro, infatti, al contrario degli altri materiali comunemente diffusi per la conservazione del cibo, è un materiale inerte: come tale, mette al sicuro dal percolare di sostanze negli alimenti, le quali possono risultare tossiche, nocive o comunque alterare la qualità degli alimenti stessi. Non a caso, il vetro è anche il materiale consigliato dalla Drug Technical Advisory Board per la diffusione dei medicinali in India: ciò per evitare l'alterazione dei farmaci e la loro successiva somministrazione a individui già debilitati, nonché per preservare le sostanze contenute all'interno da alterazioni dovute dalle alte temperature. In ambito medico come in ambito alimentare, la protezione dal calore è fondamentale: il vetro è il materiale che meglio sa garantire tale sicurezza.
Il movimento Friends of Glass ha scelto un terreno fertile come luogo di presentazione della campagna e del successivo tour: il riferimento non è solo a Expo e al suo focus sui temi legati alla nutrizione, ma anche all'Italia, dove la sensibilizzazione dei singoli individui è già molto alta.
Secondo uno studio presentato nel 2014 da Assovetro, l'80% degli italiani è preoccupato e attento al tema della sicurezza alimentare, contro il 61% degli europei. Ad ogni modo, coerentemente con un percorso che negli ultimi anni ha registrato una costante crescita, ben l'87% degli europei considera il vetro il materiale più sicuro per il packaging alimentare. Accanto alla sicurezza, il vetro ha altre importanti armi a suo favore per sbaragliare la concorrenza: si tratta di un materiale difficile da superare anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Idealmente, non è necessario parlare di smaltimento: il vetro è al 100% riciclabile, per un numero infinito di volte. L'essere sottoposto ripetutamente a recupero non è condizione tale alterarne le proprietà: ogni volta che viene reimmesso sul mercato sotto forma di nuovi imballaggi, il vetro garantisce la stessa sicurezza agli alimenti del primo utilizzo. Nonostante il riciclo al 100% sia oggi pura teoria, il ciclo del recupero del vetro costituisce un esempio virtuoso all'interno della filiera dei rifiuti.
Il principale ostacolo al recupero consiste nella presenza di corpi estranei, dai quali il vetro frantumato deve essere separato: i più comuni sono i frammenti metallici, plastici, di pietra, di porcellana, di ceramica, i corpi leggeri e i corpi magnetici. Una volta depurato, il vetro viene reimmesso nel ciclo produttivo, in una percentuale che può variare dal 10% fino quasi alla completa sostituzione della componente primaria.
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