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In vista dell'Expo 2020 di Dubai, la città si sta evolvendo in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Molti i progetti di architettura e lifestyle green che contraddistinguono il programma di avvicinamento all'evento.
Dopo un'attesa costellata di incertezze, fra le immancabili polemiche e i lavori protrattasi fino alla vigilia, Milano è ormai nel pieno di Expo 2015. Nel frattempo, a mezzo mondo di distanza, c'è già chi pensa alla prossima edizione della fiera internazionale, che nel 2020 si svolgerà a Dubai e ruoterà attorno al tema "Connecting minds, creating the future": condividere idee e competenze per creare il futuro. Un futuro migliore che, almeno nei piani, si presenta più sostenibile e rispettoso dell'ambiente, presupponendo svolte green per energia e trasporti, edilizia e opportunità per le imprese.
In quest'ottica e in vista dell'appuntamento, Dubai si sta evolvendo in modo inaspettato, scegliendo su più fronti la strada della sostenibilità ambientale e sociale. Impianti integrati per il risparmio di acqua ed energia, pannelli solari sui tetti, isolamento termico per una maggiore efficienza energetica, utilizzo di legno e materiali riciclati, sviluppo del verde urbano: queste alcune delle novità annunciate durante l'incontro "Architecture and Sustainability", organizzato in Italia da Dubai Next, progetto della Dubai Culture&Art Autority.
Notizie che fanno pensare ad un'inversione di tendenza, dato che, fino ad ora, nell'immaginario collettivo la città è stata quanto di più lontano si possa immaginare dal concetto condiviso di sostenibilità. Isole artificiali che compromettono territorio ed ecosistemi marini, grattacieli sulla sabbia, impianti sciistici con neve in pieno deserto che rappresentano una vera e propria follia energetica e un contesto di lusso sfrenato che mira a soddisfare qualunque desiderio a qualunque costo: queste probabilmente le prime immagini che Dubai evoca nella mente dei più.
Eppure, le iniziative in corso a Dubai sono molte, tanto che si stima che già nel 2016 la superficie occupata da edifici a basso impatto potrebbe raggiungere più di 800 ettari. Alcuni progetti esemplificativi: la Change Initiative, un concetto di vivere green che spazia dai materiali all'illuminazione ad alta efficienza, dall'energia solare alle vernici riflettenti per l'isolamento termico, fino a comprendere cibo biologico, abbigliamento detox e detergenti ecologici; Dubai Sustainable City che, oltre agli edifici costruiti in chiave green, comprende una fattoria organica, sarà munita di 600.000 pannelli solari e di un sistema idrico in grado di ridurre i consumi del 30%; Desert Rose, una vera e propria città intelligente e green che si estenderà su 14.000 ettari.
Questa strategia permetterà a Dubai di raggiungere più agevolmente gli obiettivi si è posta per ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020 e del 30% nel 2030 e di eccellere nel campo della sostenibilità in chiave smart city: "raggiungendo un livello - afferma Richard Wagner, vicepresidente della Architectural Association di Dubai - che la mette in grado di competere ad alto livello nella scena mondiale".
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