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Semafori intelligenti che contrastano lo smog: questo l'obiettivo di uno studio compiuto da alcuni ricercatori del MIT di Boston, attualmente in fase di sperimentazione. Il funzionamento dei semafori si basa su un algoritmo che analizza in tempo reale i livelli di inquinamento prodotti dai mezzi di trasporto.
"Spegnere il motore con i semaforo rosso" recitavano i cartelli posti dai vigili urbani di Frosinone in prossimità degli incroci del capoluogo lo scorso febbraio, quando l'iniziativa fece parlare di sé perché fu ignorata dalla maggior parte degli automobilisti. Eppure, le emissioni prodotte da alte concentrazioni di traffico contribuiscono in modo imponente a quello stesso inquinamento che rende l'aria irrespirabile per gli abitanti.
Su questo presupposto si basa un nuovo progetto, realizzato da alcuni ricercatori del MIT di Boston e finalizzato a migliorare la salubrità dell'aria negli spazi metropolitani: i semafori intelligenti che evitano gli ingorghi e, di conseguenza, contrastano lo smog. Il funzionamento dei semafori si fonda su un algoritmo che analizza in tempo reale i livelli di inquinamento prodotti dai mezzi di trasporto (dalle motociclette ai bus) in un determinato luogo, prendendo in considerazione la quantità di traffico lungo le strade e le emissioni prodotte dai gas di scarico. In questo modo, si potranno regolare le luci di arresto o via libera sulla base di reali e immediate esigenze.
"I dati devono essere molto dettagliati, non solo relativi alla flotta di veicoli in generale, ma a quegli stessi veicoli in un momento specifico" afferma Caterina Osorio, coordinatrice dello studio che, presentandolo alle riviste "Transportation Science" e "Transportation Research: Part B", spiega come il punto forte di questo nuovo sistema di calcolo sia la possibilità di includere anche eventuali cambiamenti nel comportamento degli automobilisti. "Basandoci su queste informazioni dettagliate, possiamo realizzare piani di traffico più efficienti in ambito cittadino, che siano fruibili e pratici da utilizzare per le agenzie che si occupano di trasporti".
Al momento i ricercatori si dichiarano soddisfatti del progetto, che si è rivelato funzionante e funzionale allo scopo già a livello sperimentale. Un primo test è stato effettuato simulando il traffico della città di Losanna, in Svizzera: qui il sistema ha esaminato i dati di oltre 12mila veicoli in circolazione per favorire il decongestionamento in prossimità dei 17 incroci cittadini.
E il prossimo step in programma sembra essere davvero un grande passo: simulare la circolazione automobilistica a Manhattan, New York, una delle aree più trafficate e complicate del pianeta. In caso di successo, non resterà che passare al lato pratico e includere nell'operazione un ulteriore passaggio, di cui già peraltro si parla: integrare l'algoritmo anche in sistemi di calcolo destinati al car sharing e al bike sharing, per permettere di localizzare più agevolmente le stazioni più vicine. Perché è inutile negarlo, la vera mobilità sostenibile passa necessariamente attraverso alternative che, grazie a nuovi modelli basati su condivisione e pratiche eco-friendly, si sostituiscano all'uso massiccio dell'auto privata.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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